A parer mio il metodo di Edoardo ha molteplici pregi:
- rispecchia la gita effettuata e così diventa naturale descrivere la relazione
- chi legge ha subito una visione completa -e pratica... - dell'itinerario. In altro modo, invece, è complicato e poco intuitivo dover aprire pagine diverse per i segmenti di itinerario. Questi singoli itinerari vanno poi scomposti a loro volta, insomma, un gran casino e un gran fastidio.
Quindi, secondo me, chi compie una traversata complessa e articolata - un periplo, non una semplica salita con discesa dall'altra parte - come quella di Edoardo ben venga che la relazioni così com'è. Nulla vieta che gli itinerari singoli vengano a loro volta descritti, magari anche da altri relatori.
Ritengo utile l'altro metodo solo in casi ben delimitati quali:
- descrizione a se stante di un itinerario di sola discesa se è un classico e se è abitualmente percorso solo in discesa, con cima raggiunta da altri itinerari o con impianti. é questo un caso poco frequente.
Un problema di questo genere si è già presentato in passato, quando sono stati cannibalizzati degli itinerari in traversata bellissimi (creati da Edoardo Satiro, ndr.... ), modifiche unilaterali senza consulto che scatenarono un'accesa discussione e anche il mio - e non solo - disappunto.