Spirito della guida C2C

Con Edoardo Satiro abbiamo aperto una piccola /viewtopic.php?pid=1592825]discussione[/url] sullo spirito della guida C2C a seguito di due gite compiute nella medesima zona ma inserite in modo differente.
In particolare Edo ha preferito descriver l’itinerario così come percorso nella gita, mentre io ho deciso di inserire tutti gli itinerari percorsi mettendo poi nella gita l’indicazione del concatenamento.
Voi cosa ne pensate?

Riporto in calce la discussione tra me e Edo per completezza

e la mia risposta

[quote=« Ai@ce, id: 1301472, post:3, topic:118300 »]ho aggiornato la relazione della gita. Io sono invece di un’altra scuola rispetto alla tua idea di singolarità della gita. Cioè IMHO essendo questo un wiki si cerca di dare un ampio spettro delle possibilità di salita, cioè tanti itinerari e punti di partenza, poi, nelle singole gite, uno si può sbizzarrire nei concatenamenti. In questo modo io contribuisco alla crescita della guida c2c con nuovi itinerari e non con qualcosa di complicato che necessita di condizioni e conoscenze particolari.
Chiedo ai guru francesi che ne pensano :slight_smile:
ciao,
F.[/quote]

A parer mio il metodo di Edoardo ha molteplici pregi:

  • rispecchia la gita effettuata e così diventa naturale descrivere la relazione
  • chi legge ha subito una visione completa -e pratica… - dell’itinerario. In altro modo, invece, è complicato e poco intuitivo dover aprire pagine diverse per i segmenti di itinerario. Questi singoli itinerari vanno poi scomposti a loro volta, insomma, un gran casino e un gran fastidio.

Quindi, secondo me, chi compie una traversata complessa e articolata - un periplo, non una semplica salita con discesa dall’altra parte - come quella di Edoardo ben venga che la relazioni così com’è. Nulla vieta che gli itinerari singoli vengano a loro volta descritti, magari anche da altri relatori.

Ritengo utile l’altro metodo solo in casi ben delimitati quali:

  • descrizione a se stante di un itinerario di sola discesa se è un classico e se è abitualmente percorso solo in discesa, con cima raggiunta da altri itinerari o con impianti. é questo un caso poco frequente.

Un problema di questo genere si è già presentato in passato, quando sono stati cannibalizzati degli itinerari in traversata bellissimi (creati da Edoardo Satiro, ndr… ), modifiche unilaterali senza consulto che scatenarono un’accesa discussione e anche il mio - e non solo - disappunto.

Lorsqu’un enchainement de plusieurs traversée de sommets/cols est pertinent ou nécessite des infos non présentes dans les itinéraires simples (passages « secrets » pour éviter de trop descendre), on peut créer un itinéraire décrivant l’enchainement.
Ensuite, on associe cet itinéraire aux itinéraires simples. Comme pour un raid.
Exemple : /routes/51469/fr/rochers-de-vallorin-traversee-vallorin-lavoire-peres

Par contre, ça signifie qu’une partie de l’itinéraire est décrit 2 fois, et donc est plus difficile à modifier (il faut penser à corriger aux 2 endroits). C’est un problème actuel, mais qui sera résolu plus tard.

Ciao tutti,
La questione non e’ semplice. La regola generale che ci siamo fissata sarebbe piuttosto quello che dice franco. Mail modo di fare di edoardo va benissimo per cime poco frequentate. Il problema sta poter cime con varie itinerari di salita o piccoli concatenamenti. In questi casi, il numeri di itinerari descritti diventa troppo grande, e la guida diventa impossibile da usare.
Quindi dipende un po delle situazione : per le traversate classiche o per itinerari originali in zona poco frequentata, una descrizione sola va benissimo. Per le cime con molti itinerari possibili meglio fare come dice franco.
C’e’ anche la soluzione proposta dal guru bubu…