quando ci sono dei cambiamenti, ad esempio come il passaggio delle stagioni, mi viene più evidente che siamo guidati dal « tempo »;
il fluire del tempo è il fluire dellla vita stessa;
così comincio a farmi domande su questo continuo divenire e come sarebbe una vita senza tempo, se potrebbe esistere, o se esisterà mai, una vita senza la guida del tempo;
ci sono libri interessanti su questo tema, il genio di Einstein ha ben spiegato…
però per arrivare, non tanto a capire, ma, a intuire le cose della vita, ci sono anche vie, altrettanto valide (forse), che non passano per le pagine dei libri;
seguono i sentieri della terra, e sono permesse a tutti quelli che respirano;
per seguirle, noi si deve reimparare daccapo;
siamo troppo abituati ormai a pensare che l’ unico modo per arrivare all’ essenza delle cose sia quello spicciolo, che usiamo tutti i giorni, spesso utilizzato per fare i guadagni;
però, per le grandi cose che ci determinano, c’è da fare un grande salto di qualità e abbandonare le piccole certezze che troviamo ogni giorno nel quotidiano;
pur piccole, col loro rumore assordante, non ci lasciano più sentire e vedere gli affari grandi, che sono esclusivi dell’ anima, che non si possono imprigionare nelle formule e che non hanno prezzo;
si sentono nei luoghi, quando e dove, a parlare c’è solo lei, la nostra speciale, specialissima madre terra
buone sgambate a tutti, oggi c’è un sole a palla e un cielo bello blu
La stanza di Anna
et, comme d’habitude…
quand il y a des changements, comme le passage des saisons, il me devient plus évident que nous sommes guidés par le « temps »;
l’écoulement du temps est l’écoulement de la vie elle-même ;
alors je commence à me poser des questions sur ce devenir continu et sur ce que serait une vie intemporelle, si elle pouvait exister, ou si elle existera jamais, une vie sans la direction du temps ;
il y a des livres intéressants sur ce sujet, le génie d’Einstein a bien expliqué…
cependant, pour arriver, non pas tant à comprendre, mais à pressentir les choses de la vie, il y a aussi des voies, également valables (peut-être), qui ne passent pas par les pages des livres ;
ils suivent les sentiers de la terre et sont permis à tous ceux qui respirent ;
pour les suivre, il faut réapprendre à partir de zéro ;
nous sommes maintenant trop habitués à penser que la seule façon d’aller à l’essentiel est cette petite monnaie, que nous utilisons tous les jours, souvent utilisée pour faire de l’argent ;
cependant, pour les grandes choses qui nous déterminent, nous devons faire un grand saut en qualité et abandonner les petites certitudes que nous trouvons chaque jour dans la vie de tous les jours ;
même s’ils sont petits, avec leur bruit assourdissant, ils ne nous laissent plus entendre et voir de grosses affaires, qui sont exclusives à l’âme, qui ne peuvent être emprisonnées dans des formules et qui n’ont pas de prix ;
ils se sentent dans les endroits, quand et où, seulement elle, notre terre mère spéciale, très spéciale parle
bonnes escapades à tous, aujourd’hui il y a un soleil splendide et un beau ciel bleu
Oh les beaux piments !
J’ai vu que les jaunes sont des piments habanero, et qu’ils piquent très fort !
Sur wikipedia :
Ce piment est extrêmement fort (y compris pour les amateurs de piments) : sur l’échelle de Scoville, il est noté de 100 000 jusqu’à 577 000 pour certaines variétés. Une seule goutte de celui-ci suffit à brûler les lèvres et la langue. Il faut protéger ses mains et ses yeux en le préparant. Des fortes brûlures apparaissent sur les doigts quelques heures après la préparation. De même, sa préparation a tendance à irriter l’appareil respiratoire, provoquant l’effet d’une bombe lacrimogène
Tu cuisines ces jolis piments ?
bonjour Catherine
oh oui, le piment ne manque jamais sur ma table
mais je pense que je vais faire une crème d’habanero car 1 me dure presque un mois, ils sont tellement forts !
les autres je les mets dans un collier et je les laisse sécher à la belle vue
de temps en temps j’en mets un pour cuisiner
un peu comme ceux-ci… que j’ai copiés du web
ieri ho mandato a quel paese tutti gli impegni e me ne sono andata a godermi i cambiamenti cromatici
e dove meglio se non nella mia amata valle, e proprio dove ci sono le mie radici, nel punto preciso preciso e cioè in borgata castiglione?
per passare proprio lì, ovviamente, ho fatto un giro di ampio respiro
lo racconto in breve, soprattutto per chi, come me, a volte, impossibilitato per inciampi o altro ad essere presente di persona, legge i racconti altrui, per immaginare, almeno, di essere in altura…
chi volesse saperne di più può armarsi di cartina
bus fino al bivio elva, ripido sentiero (ripido è un eufemismo) che in breve, 450 m di disl mi ha portato in quota; di lì sentiero balcon, da fare attenzione perchè se uno vola giù dal balcon, si ritrova praticamente alla partenza sotto forma di bignola
ampie vedute, colori splendidi, sole autunnale bello caldo;
raggiunto s michele di prazzo, poi eccomi a castiglione, la borgata a me più cara al mondo
proseguito per il sentiero che mi ha portata alla borgata ussolo, poi continuato per scavalcare nel vallone delle grazie, appena sotto una cima che si chiama ruissas e seguente discesa ad acceglio dove ho ripreso il bus per casa
tempo davvero ben speso
buona giornata a tutti.
un altro giro fatto ieri, sempre utilizzando il bus, per santificare l’ autunno che quest’ anno ha una gamma di colori spettacolare;
insisto sulla questione del bus perchè mi piacerebbe moltissimo che venissero usati di più, per ridurre il traffico che si fa sentire anche nei paesini e nelle valli, sempre con maggiore insistenza;
in trentino come anche in val d’ aosta è normale l’ uso dei mezzi pubblici; qui da noi mica tanto!
ma veniamo alla camminata: premetto che a qualcuno potrà non interessare proprio questa, ma per altri pò essere uno spunto… almeno lo spero
allooora: dronero acceglio in bus; da acceglio raggiunta la bellissima borgata lausetto; un pezzo di strada asfaltata, poi a ponte maira sentiero che mi ha portata a sorgenti, al lago visaisa, al lago apsoi e al colle di villadel che si sffaccia sul vallone dell’ oronay;
sono scesa quindi per raggiungere il fondo del vallone e sono passata al lago dell’ oronay che è veramente incantevole
metto una foto rubata al web perchè ieri non ho fatto foto
poi sono salita al colle di roburent hofatto sosta come dio comanda al lago roburent superiore, sono salita al colle scaletta e sono scesa nel vallone di unerzio passando di fianco a lle borgate viviere, pratorotondo e chialvetta;
stanca ma feice ho ripreso il bus a acceglio dopo essermi rifocillata con una fetta di crostata integrale e un ottimo latte caldo al baretto
buona domenica a tutti quelli che passano di qui
spero che possiate anche voi santificare la domenica con una bella sgambata tra i caldi colori dell’ autunno
non mi sono ricordata che dovevo cambiare l’ ora sui miei orologi di casa
ma intanto, anche il mio orologio interno ci mette qualche mese a risistemarsi, lo farò con comodo
come anche anche quello della gatta che mi ha adottata
stamattina era già lì, dietro i vetri, che aspettava di fare colazione insieme
domani andrò a fare un giro per ricordare le persone a me care che se ne sono andate
vado solo su qualche sentiero qui intorno perchè in questi giorni il tempo non accompagna;
se è vero che le anime si ritrovano in questa giornata, non voglio che questo avvenga in un posto brutto come un camposanto, con le tombe addobbate con fiori recisi, e dove c’è un ambiente che non aiuta di certo l’ intimità;
voglio trovarmi in un posto dove le piante e ii fiori sono vivi: anche in autunno ci sono dei fiori, e le piante hanno dei bei colori
se devo dirla tutta, io non ho paura della morte, ho paura della sepoltura
fin da bambina mi hanno sempre fatto paura tutti quei riti e quei suoni che si fanno durante le sepolture;
lascio tutto questo a chi riesce a consolarsi con una visita al cimitero, con una cerimonia funebre
d’altra parte, ognuno ha le proprie strategie per vincere la paura del dopo
tra l’ altro… non ho mai avuto ben chiara la differenza tra il giorno dei santi e quello dei morti…
buona domenica di pioggia (ci voleva, era già dinuovo tutto secco)
non ho ancora preso il giro della nuova ora
va bene perchè così mi sbrando presto
la gatta dei vicini, anche lei, è quasi sempre lì ad aspettare dietro la serranda
così facciamo colazione insieme
preferisco che stia in casa perchè, pur essendo, di forma, una gattina dolce e morbida, quando è fuori in cortile si trasforma e molesta tutte le bestiole che le vengono a tiro
va bene che mi alzo presto perchè al mattino ho un sacco di cose da fare
una, per esempio, è quella di raccogliere i fiori maschili del cedro del libano del mio vicino dirimpettaio
sì perchè, essendo il mio vicino anziano, non potendo più raccogliere questi fiori che cadono in abbondanza in autunno sul suo praticello, voleva tagliare questo cedro stupendo, vecchio di tanti anni
io mi sono quindi offerta a raccoglierli, visto che usufruisco dell’ aria salubre che il cedro del libano emana
quindi per quest’ anno questo stupendo albero è salvo
non sono riuscita a evitargli una potatura abbastanza importante, ma meglio che finire tutto in una segheria…
adesso saluto tutti i mattinieri come me e vado a raccogliere i « gatin », come li chiamo io.
magari di oggi vi metto una foto del cedro
Oh il est beau ce cèdre !
Ce serait trop dommage de le supprimer parcequ’il fait tomber ses fleurs (ou fruits ?) sur la pelouse !
Super que tu aies trouvé la solution !
Peut-être même que tu peux trouver une utilité (autre que protéger la pelouse) avec ce que tu récoltes ? Ça doit sentir bon pour parfumer une pièce ou le linge dans une armoire ?
Catherine, malheureusement les fleurs mâles sont sèches et sans parfum;
cependant, maintenant que j’ai accès au jardin et donc que je peux toucher le cèdre, je prends quelques bourgeons ou quelques brindilles pour faire des infusions qui sentent bon
Joyeux dimanche tout le monde
Salut,
Tu peux également faire des gelées avec les aiguilles en les faisant bouillir et macérer. Je n’ai pas la recette en tête mais ça fait une gelée acidulée-sucrée à manger au petit déjeuner ou en accompagnement d’un plat salé.
Quant aux brindilles, la meilleure époque pour les récupérer (en les coupant net) c’est au printemps durant la montée de sève. L’odeur est plus puissante.
Buon giorno Ana
Brava per quello che hai fatto per questo cedro!
sto imparando una parola:
« bestiole », che esiste anche in francese, ma e piu bruto
ma cosa significa « gatin »?
en français ce serait « petit chat », « gatin » est un terme en piémontais, qui désigne ces fleurs mâles semblables à celles du noisetier, du bouleau…
oh merci beaucoup pour les informations très intéressantes
maintenant que j’ai la du jardin je peux y aller quand je veux et donc je vais certainement essayer
j’ ai cherché…
…Les fleurs mâles qui ont la forme d’épis pendants, elles sont appelées chatons, car elles ressemblent à des queues de chat.
en italien « gattini » en piémontais « gatin »
C’est vrai qu’en français, on parle de Chaton pour ce genre de fleurs
« per combattere le paure e le ansie che si affacciano alla mente l’ unica soluzione è avere delle passioni forti » mi hanno detto un giorno
penso sia vero: mentre sei presopreso per qualcosa, i pensieri cupi esistenziali passano in un secondo piano
il fatto è che a volte per motivi di vario genere, tutto cambia, qualcosa sparisce…
e allora c’è il periodo di bassa marea, dove i giorni passano tutti ugualmente grigi
Lo so bene io che, adesso, ho solo più nei ricordi le alte cime, le sgambate in gruppo, le fatiche per finire una gara, gli allenamenti fino a che ce n’è…
tutta roba che mi riempiva la mente senza lasciare neanche uno spiraglio ai brutti pensieri
allora ho dovuto rinnovarmi, cercare altri interessi che mi hanno nuovamente avvolto il cuore e la mente
perchè per apprezzare la vita come merita, ho bisogno assolutamente di avere dei sogni che mi prendano per mano, mi facciano guardare avanti e, soprattutto, mi facciano dare alle ansie e alle paure il giusto peso
questa ricerca e questo rinnovamento è tuttora in corso d’ opera…
che sia un buon dicembre per tutti noi
oggi per toccare il cielo con le dita sono salita sul monte della ciabra
il primo pezzo asfaltato me lo sono fatto in bici e poi, il resto a pedibus
l’ ultimo pezzo è ben innevato ma si va bene anche con le scarpette perchè c’è un bel traccione
ho fatto una foto un po’ sfocata, ma rende abbastanza l’ idea
la posto qui per tutti quelli che non hanno potuto andare a zonzo come ho fatto io, spero di farvi piacere
c’era un bel sole