almeno vedere…
La stanza di Anna
questo periodo è ben pesante da sopportare
mi sono chiesta molte volte se non sia solo un brutto sogno: la situazione mi sembra surreale
in tutto questo tempo, passato perlopiù in casa, ho fatto molte riflessioni sul comportamento delle persone (e anche del mio) nel caso di situazioni difficili
anche il modo con cui giornali e media ci illustrano i fatti mi ha dato da pensare…
mi sono anche scervellata per cercare comunque di trovare qualcosa di positivo in questa brutta vicenda
una che sono riuscita a trovare è per esempio che il rumore si è ridotto moltissimo
non c’è il silenzio assordante totale, anzi, si possono ascoltare tutti quei suoni che normalmente venivano coperti dal frastuono dei motori delle auto
anche in una strada piccola come quella dove abito io, c’ era un andirivieni continuo che non permetteva di ascoltare il cinguettio della primavera
non so se in città è successa la stessa cosa
i folletti della valle, visto che non posso più andarli a trovare, mi hanno mandato una cartolina
si parla con il frigorifero è normale
ma si il frigorifero ti risponde, vai a vedere uno psichiatra
allenamento in casa
caspita
in questi giorni tutti uguali, mi confondo
ierisera pensavo fosse martedì sera e così ho messo fuori la carta
ne avevo un botto perchè stando in casa elimino il superfluo
adesso mi tocca riportarla dentro
invece stamattina mi sembra domenica
sarà il silenzio della strada, che non c’ era normalmente nei giorni lavorativi
è una sensazione strana, di disorientamento
questo periodo mi ha cambiato non solo le abitudini, mi ha messo in subbuglio anche i pensieri
mi tocca selezionarli, perchè certi sono proprio pesanti e quindi non voglio assolutamente lasciar loro dello spazio
anche perchè i pensieri brutti (che poi vuol dire quasi sempre pensieri non buoni: estetica e etica spesso coincidono, almeno nell’ anima ) portano a vivere male, a relazionare male
in più, soprattutto adesso, che bisogna stare gomito a gomito in casa, le relazioni sono già di per sé molto più complicate
il problema è che è difficile mandare via le ombre dalla testa: più uno le manda via, più insistono e diventano martellanti
quindi ognuno deve studiarsi un modo…
per esempio io, prima di addormentarmi- che è un momento delicato perchè i pensieri escono ancora di più dal controllo- se mi assalgono, per mandarli via, spingo la mia mente da un’ altra parte, scelgo una tra le belle più salite che ho fatto in montagna e mi immagino di rifarla passo a passo: quasi sempre funziona
per i francesi
mon Dieu
pendant ces jours-ci, tous identiques, je suis confuse.
Hier soir, je pensais que c’était mardi soir et j’ai donc sorti le papier;
J’ en avais beaucoup parce qu’étant à la maison j’élimine le superflu
maintenant je dois le ramener
au contraire ce matin il me semble dimanche
ce peut être pour le silence de la rue, qui n’était pas normalement présent les jours ouvrables
c’est une sensation étrange, de désorientation
cette période a changé non seulement les habitudes, mais elle a aussi bouleversé mes pensées
Je dois les sélectionner, car certaines sont vraiment lourdes et donc je ne veux pas leur laisser de place
aussi parce que les pensées sombres (qui signifient alors presque toujours de mauvaises pensées: l’esthétique et l’éthique coïncident souvent, au moins dans l’âme ) conduisent à une mauvaise vie, à de mauvaises relations
en plus, surtout maintenant, que l’ on doit rester côte à côte dans la maison, les relations sont déjà beaucoup plus compliquées en soi
le problème est qu’il est très difficile d’éloigner les ombres de la tête: plus on les renvoie, plus elles insistent et deviennent très martelantes;
donc chacun doit trouver sa propre façon …
par exemple moi, avant de m’endormir - ce qui est un moment délicat, car les pensées deviennent encore plus incontrôlables - si elles m’attaquent, pour les renvoyer, je pousse mon esprit ailleurs, je choisis l’une des plus belles ascensions que j’ai fait en montagne et j’imagine de la faire à nouveau, pas à pas: ça marche presque toujours
Anche tu Anna!
il mio rosmarino ha un piccolo vaso
nonostante ciò quest’ anno ha fatto una fioritura splendida
per me è stato molto importante, adesso che mi appoggio alle piccole cose per mandare, almeno i pensieri, un po’ più lontano
era un doppione…
io non sono una che si arrabbia di frequente, ma lo stare reclusa in casa, devo ammettere, mi ha un po’ cambiato il carattere
fondamentalmente vivo meglio quando mi trovo tra persone « positive » e « propositive », cioè che tendono a confrontarsi e a proporre soluzioni invece che saltare sulle piume, magari in malo modo modo, quando si presenta qualche problema
la convivenza obbligatoria però non aiuta così tanto questo tipo di modus vivendi, anzi, costringendo alla vicinanza incessante, fa nascere e crescere delle insofferenze e non lascia quel tempo necessario per far sbollentare quelle rabbie che escono a di botto, ma che si sgonfiano dopo un periodo di riflessione
tempo fa se la casa fosse caduta, non mi sarebbe di certo caduta addosso…
adesso invece, ho iniziato ad usare poltrone e sofà che per anni erano rimasti intonsi, e a convivere stabilmente con i miei famigliari, con tutte le conseguenze descritte sopra
alla fine comunque sono arrivata alla conclusione che, per poter sopravvivere, è necessario fare molta sorveglianza sulle proprie (re)azioni emotive
e, siccome sono convinta che ognuna delle nostre (re)azioni emotive ne scatena almeno una uguale, è quanto mai importante che ci sosteniamo e ci incoraggiamo a vicenda, magari anche dopo, quando il coronavirus avrà finito di farci stare così stretti-stretti e, allo stesso tempo, lontani-lontani
il san bernardo in questo periodo è ricoperto di questi bei fiori
non ci resta che… immaginare, con l’ aiuto di questa fotina
ho mai guardato tanto la tele in vita mia; mi ci vorranno anni per disintossicarmi
avete notato come le pubblicità hanno fatto in fretta ad adeguarsi?
melense, melense, e poi, frac!, la pubblicità, in fondo, quando uno ha il cuore intenerito, facile da essere convinto
la tele è peggio rispetto a un giornale anche perchè ha il sonoro
le orecchie non si possono chiudere e quindi le parole arrivano a manetta, anche quelle che uno non vorrebbe sentire
quando devo aspettare un programma che mi interessa e quindi devo tenere acceso il « baracan » (come la chiamava mia mamma), ho trovato comodo togliere l’ audio, almeno certe stupidaggini diventano un briciolo più sopportabili
domani non potrò salire sul s bernardo, come di solito il 25 aprile, per salutare e ricordare chi perse la vita in nome della libertà, chi perse la vita per una guerra inutile e sanguinosa (come d’ altra parte lo sono tutte le guerre)
il pensiero comunque va a tutti quelli che si sono adoperati e si adoperano per la libertà, per l’ uguaglianza e la pace, mettendo questi valori al centro della propria esistenza
forse, nell’ era dell’egoismo che stiamo vivendo, non è più solito vivere con e per un ideale, ma speriamo che, alla luce di quanto sta succedendo, rinasca una nuova consapevolezza
buon 25 aprile, perchè non debba riaccadere…