Incidenti e riflessioni

Posted as guest by Ai@ce:

Ciao a tutti,
a chi spesso bypassa la home page del sito, segnalo un interessante pagina di contributi sull’argomento in oggetto.
Purtroppo è tutto in francese, sarebbe bello riuscire a fare qualcosa di simile anche per la parte italiana, ogni contributo è bene accetto.
ciao,
Ai@ce
PS
ci sono foto che fanno riflettere :frowning:

Posted as guest by Giovanni Rovedatti:

Ho appena appreso dal TG delle h 20,00 di questa sera della TSI1 che hanno annunciato un nuovo incidente di valanga sopra Disentis GR-CH successo ieri 20-02-2006 a un gruppo di 5 persone che hanno provocato una valanga, di cui 3 di loro sono morti.
E così continua la sere negativa di incidenti di valanga dello sport considerato dalla maggior parte di noi il più bello al mondo.
Ciao Giò.

Posted as guest by Giovanni Rovedatti:

Si allunga la serie di incidenti da valanga con altri 2 morti in Svizzera uno ieri a Pointe de Bellevue VS CH e uno oggi al Vanatsch (Sedrun) GR CH per un totale di 14 morti dal 30-12-2005 e solo in questa settimana nel canton dei Grigioni ben 5 morti. Occhio a tutti in questo fine settimana, poi domani a Sud delle Alpi doverbbe ancora fare neve fino sabato mattina il che è tutto dire.
Ciao giò e speriamo sia finita questa serie poco invidiabile di ecatombe.

Posted as guest by mamo:

Comunque non c’è troppo da stupirsi .

Basta mettere insieme che :

  1. attualmente le condizioni sono sfavorevoli
  2. tanta gente pratica sci-alpinismo e tantissima pratica sci fuori-pista
  3. tanta gente si prende rischi elevatissimi

14 morti in isvizzera dall’inizio dell’anno non mi sembrano poi tanti .
E’ una media piuttosto bassa se consideriamo l’altissima frequentazione della montagna in inverno tra chi fa fuori-pista , sci-alp , e i ciaspolatori .

ciao mamo

Posted as guest by XR:

Anche un ecatombe in Francia, gli anni scorsi c’érano 26-27 morti per stagioni ma quest’anno gia 37 morti (la meta in fuori pista).

Posted as guest by Lorenz Orobico:

La foto fa pensare a quando leggi sui bollettini (come su quello lombardo di oggi):

« gli strati più prossimi al terreno sono prevalentemente costituiti da grossi cristalli angolari che compromettono l’ancoraggio al suolo »

Posted as guest by Angelo:

mamo scritto:

Comunque non c’è troppo da stupirsi .

Basta mettere insieme che :

  1. attualmente le condizioni sono sfavorevoli
  2. tanta gente pratica sci-alpinismo e tantissima pratica sci
    fuori-pista
  3. tanta gente si prende rischi elevatissimi

14 morti in isvizzera dall’inizio dell’anno non mi sembrano poi
tanti .
E’ una media piuttosto bassa se consideriamo l’altissima
frequentazione della montagna in inverno tra chi fa fuori-pista
, sci-alp , e i ciaspolatori .

ciao mamo

mamo,
premetto che ti seguo su questo forum e su altri e spesso ho appoggiato i tuoi interventi
però in questo caso non posso fare altro che darti contro.
Come si può dire che 14 dico 14 morti per valanga all’inizio dell’anno non sono « neanche tanti » ???
Per fortuna mia e credo, da quello che scrivi, anche per fortuna tua non siamo mai stati coinvolti in incidenti del genere nè direttamente nè indirettamente…penso che un solo evento del genere sarebbe sufficiente a sconvolgere non dico una stagione, ma tutta una vita scialpinistica !!!
credo MOLTO fuori luogo giustificare i pochi incidenti solo per via statistica senza pensare che la prossima volta protrebbe toccare a noi o un nostro conoscente (d’altronde l’imprevedibilità in montagna è un fattore di rischio molto alto)
Io è solo da qualche anno che frequento « questo mondo » (lo scialpinismo e l’alpinismo in genere) però purtroppo ho capito che ci sono delle regole alle quali volenti o nolenti bisogna sottostare
senza rancore, e con MOLTA stima, :wink:

Angelo

Posted as guest by Giovanni Rovedatti:

Intanto il bilancio delle vittime di valanga si aggrava, con altre 3 vittime in VS CH in 3 episodi diversi.

Posted as guest by lazzaro:

Si è vero ANGELO nessuna statistica giustifica tutti quei morti però è pur vero che la gente che va in montagna in inverno è tanta e che qualche incidente è accaduto sulle piste. E’ vero anche che ci sono regole da rispettare, ma parliamoci chiaro quanti rinunciano alla gita quando c’è pericolo 3, io sono di quelli che spera sempre che chi fa il bollettino stia dalla parte della ragione per non rischiare ,poi mi porto tutta l’attrezzatura e cerco un posto tranquillo .
Mi immagino che anche il ragazzo di TIRANO abbia ragionato come me, ma si avrà pensato il tempo è brutto ,si puo fare un giro dopo pranzo , su quei pendii non c’è pericolo. Purtroppo è stato sfortunato ed io non mi sento di giudicare la sua scelta.
Speriamo che la serie nera sia finita
Con simpatia
GIULIANO

,

Posted as guest by nuovo incidente a livigno:

leggo oggi sul corriere:
fuoripista ieri domenica 26/2 sul monte della neve a livigno, in discesa verso la vallaccia, 1 morto, rischio 3 in zona, il sepolto non aveva l’ arva e neanche il compagno sembra.

secondo il corriere (la fonte non è citata e non credo siano statistiche del corriere) solo il 49% dei colpiti (o dei morti? l’ articolo non è chiaro) da valanga è uno scialpinista, il 19% sciatori fuori pista, il 17% alpinisti.

Posted as guest by mamo:

[quote]Angelo scritto:

mamo,
premetto che ti seguo su questo forum e su altri e spesso ho
appoggiato i tuoi interventi
però in questo caso non posso fare altro che darti contro.
Come si può dire che 14 dico 14 morti per valanga all’inizio
dell’anno non sono « neanche tanti » ???
Per fortuna mia e credo, da quello che scrivi, anche per
fortuna tua non siamo mai stati coinvolti in incidenti del
genere nè direttamente nè indirettamente…penso che un solo
evento del genere sarebbe sufficiente a sconvolgere non dico
una stagione, ma tutta una vita scialpinistica !!!
credo MOLTO fuori luogo giustificare i pochi incidenti solo per
via statistica senza pensare che la prossima volta protrebbe
toccare a noi o un nostro conoscente (d’altronde
l’imprevedibilità in montagna è un fattore di rischio molto
alto)
Io è solo da qualche anno che frequento « questo mondo » (lo
scialpinismo e l’alpinismo in genere) però purtroppo ho capito
che ci sono delle regole alle quali volenti o nolenti bisogna
sottostare
senza rancore, e con MOLTA stima, :wink:

Angelo[/quote]

Ma la mia è solo una considerazione sui numeri .
Quanti fanno scialp ?
Quanti ci lasciano le penne ?
Fai 2+2 e viene fuori un dato statistico , basta , solo un dato statistico .

Sono d’accordo anch’io che questo ragionamento " quantistico " non giustifica gli incidenti ; è solamente una considerazione che , comunque , fermamente ribadisco : chi ci lascia le penne è una piccolissima , irrisoria percentuale delle persone che fanno scialp .
Questi dati non giustificano nulla ; è vero ed è ancora + vero ancora di più quando senti che la vittima non aveva l’arva e/o la normale dotazione x autosoccorso .
Questo si che è un fatto aggravante , su cui riflettere ; un dato che pone luce sulla scarsa educazione e formazione che c’è tra le tante persone che praticano queste attività .

Quindi : parlare di ecatombe mi sembra quantomeno un 'affermazione un tantino sensazionalistica , da giornalismo .

ciao mamo

Posted as guest by monk:

Sono d’accordo con mamo sulla questione dei numeri: basta vedere la quantità impressionante di interventi giornalieri del soccorso alpini di Chamonix, legati anche alla grandissima affluenza di persone.

Certo il numero è distante, l’amico scomparso no; ma sono piani diversi.

Il fatto è che tutte le discipline della montagna possono portarti in situazioni pericolose, e a volte ti ci trovi senza quasi accorgertene.

Io cerco sempre di preparare la gita sulla carta, leggo le guide, ho con me arva-pala-sonda e sono considerato prudente fino al limite della codardia; ciò non mi ha impedito, nel maggio di pochi anni fa, di trovarmi alle 15,30 sul traverso che conduce alla cabane de Saleina, sotto il sole fiammeggiante, con la neve che colava un po’ ovunque.
E taccio, per vergogna, di un altro paio di situazioni simili…
Chissà, dalle mie parti li chiamano « i 5 minuti del belinone »

Vi auguro che non vi capitino mai, o comunque che possiate uscirne senza danni.

Monk

Posted as guest by Fabrizio Righetti:

Ciao a tutti, devo ammettere che gli ultimissimi ed ulteriori incidenti non possono che alimentare questo topic!
Prendendo spunto da un topic per certi versi analogo aperto da rusca sul forum di Planet Mountain vorrei fare un’ulteriore considerazione.
Ieri ero al Grignone, tra l’altro con lo Skirandista Alessio Arrigoni, bella gita, bella neve ed alla fine siamo stati tutti contenti. Ma ieri, era una di quelle giornate/situazioni in cui dovevi saper valutare e la tua prudenza veniva messa a dura prova.
Il Cielo blu sopra la nebbia, l’innevamento ottimale, la pala del Grignone che sembra chiamarti a se, la traccia di salita pedonabile ben tracciata che con la sua vicinanza ti conforta e ti rende tutto più domestico e la promessa di una discesa in neve vergine; erano tutti elementi che ti facevano dire che bello! Prendo e vado. Era un Paradiso o almeno è quello che hai miei occhi appariva. Ma è prorpio questo senso di percezione, che poi ci accompagna nella vita di utti i giorni, che può essere ingannatore; ciò che io vedo o percepisco non è necessariamente la realtà.
Io non ci ho pensato ne uno ne due ho lasciato gli sci ai Comolli e poi son salito a piedi fino in cima. Però mi rendo conto che gli elementi sopra citati giocano a sfavore del mio senso della prudenza e del buon senso, se hai passione a quegli elementi dai molto peso finchè il tuo senso della prudenza non ne viene schiacciato. In montagna questo secondo me accade spesso, quante volte si è sentito dire: “Era tutto perfetto, il cielo blu, la bella neve, la gente tutta intorno e poi la valanga è venuta giù ……….e ci è scappato il morto”.
Abbiamo visto ciò che volevamo vedere e non ciò che in effetti era. Questo spesso è il rischio più grande e devo dire che è difficile da evitare, è ingannatore! L’unico modo per eliminarlo o ridurlo è razionalizzare, dare poco spazio alle sensazioni ma ciò è un po l’antitesi di ciò che cerchiamo in montagna.
Fabrizio

Posted as guest by Fabio:

Da quello che ho saputo da amici partecipanti al recupero i due "telemarkisti "sono saliti con gli impianti del Mottolino e sono scesi lungo il classico fuoripista in vallaccia sbagliando pero percorso e accorgendosene, hanno iniziato a fare traversoni per rientrare tagliando il canalino peggiore di tutta la valle (visibile dalla strada del passo Foscagno) Avvertito il socc.( in corso esercitazione TESA CNSAS al passo del Foscagno) trovato il travolto è stato rianimato (non so con che esito) e trasportato a Bergamo in elicottero. Trattasi di un lecchese di 40 anni sprovvisto di ARVA ecc.

Posted as guest by scialpinista:

Bravo Fabrizio,le tue parole sono vere,verissime e molto mature.Ma io ti raccontero’ un’altra storia…io so,vedo,studio leggo e ascolto la montagna,la respiro e mi fondo con lei…a volte rinuncio,ma a volte lassu’ c’e’ qualcosa che mi chiama,tutto si trasforma…la mia anima parla ai miei sci e non piu’ il mio cervello,non esiste piu’ nulla…solo gioia assoluta solo sogno, solo magia e mi tuffo nel bianco e in quei momenti io vivo e del resto non me ne frega nulla.Mi succede spesso?no ma succede.Cosa mi guida? l’istinto e tanto tempo passato lassu’.basta per non morire? no. anzi. ma e’ cosi’…e so che a molti di voi capita.

Posted as guest by cimaxi:

quante parole

max

Posted as guest by Giovanni Rovedatti:

La colpa è anche delle stazioni sciistiche, che per pubblicità delle proprie stazioni sia alla TV o sù i giornali fanno vedere quasi sempre sciatori che scendono sù pendii immacolati nella neve fresca e dopo si lamentano se succede l’incidente di valanga e dicono che c’era pericolo. Incomincino loro a fare una pubblicità meno inngannevole.

Cambiando argomento volevo esprimere una nota negativa riguardo la pubblicità che sù un programma sulla RAI 1 di domenica mattina 26-02-2006 riguardo Madesimo che come immagine pubblicitaria ha fatto vedere le motoslitte in uno dei servizi, con i vari percorsi di svariati km per questi bolidi rumorosi e puzzolenti, che si spingono fino al Passo dello Spluga 2117 m e si in’oltrano nella Val Loga, in qualche caso ho visto tracce negli anni scorsi fino al Lago Nero 2310 nelle vicinanze del Pizzo Spadolazzo.
Sarà un bel giro di affari per il proprietario delle motoslitte, però disapprovo questa forma di pubblicità delle stazioni turistiche.
Chi è che ha visto questo servizio? Faccia un commento.
Ciao Giò.nuovo incidente a livigno scritto:

leggo oggi sul corriere:
fuoripista ieri domenica 26/2 sul monte della neve a livigno,
in discesa verso la vallaccia, 1 morto, rischio 3 in zona, il
sepolto non aveva l’ arva e neanche il compagno sembra.

secondo il corriere (la fonte non è citata e non credo siano
statistiche del corriere) solo il 49% dei colpiti (o dei morti?
l’ articolo non è chiaro) da valanga è uno scialpinista, il 19%
sciatori fuori pista, il 17% alpinisti.

Posted as guest by rusca:

fabrizio ha scritto

Però mi rendo conto che gli elementi sopra citati giocano a sfavore del mio senso >della prudenza e del buon senso, se hai passione a quegli elementi dai molto peso >finchè il tuo senso della prudenza non ne viene schiacciato. In montagna questo >secondo me accade spesso, quante volte si è sentito dire: “Era tutto perfetto, il cielo >blu, la bella neve, la gente tutta intorno e poi la valanga è venuta giù ……….e ci è >scappato il morto”.
Abbiamo visto ciò che volevamo vedere e non ciò che in effetti era. Questo spesso è il >rischio più grande e devo dire che è difficile da evitare, è ingannatore! L’unico modo >per eliminarlo o ridurlo è razionalizzare, dare poco spazio alle sensazioni ma ciò è un >po l’antitesi di ciò che cerchiamo in montagna.

scialpinista scritto:

Bravo Fabrizio,le tue parole sono vere,verissime e molto
mature.Ma io ti raccontero’ un’altra storia…io so,vedo,studio
leggo e ascolto la montagna,la respiro e mi fondo con lei…a
volte rinuncio,ma a volte lassu’ c’e’ qualcosa che mi
chiama,tutto si trasforma…la mia anima parla ai miei sci e non
piu’ il mio cervello,non esiste piu’ nulla…solo gioia assoluta
solo sogno, solo magia e mi tuffo nel bianco e in quei momenti
io vivo e del resto non me ne frega nulla.Mi succede spesso?no
ma succede.Cosa mi guida? l’istinto e tanto tempo passato
lassu’.basta per non morire? no. anzi. ma e’ cosi’…e so che a
molti di voi capita.

belle parole , entrambe condivisibili ,
fabrizio tende ad essere + razionale e quindi orienta le proprie scelte
verso situazioni + sicure , scialpinista dice ( giustamente ) , ma quando
sei li è l’istinto che ti tira , è l’anima che comanda …il cervello viene bypassato
( nessuna offesa mi raccomando ) …

io in genere mi faccio guidare dalla paura , non ho nessuna vergogna ad
ammetterlo , mi assale la paura di lasciare una donna vedova e due bimbe
orfane del padre …e le sensazioni che mi assalgono sono terribili .
Sbagliano quelli molto + bravi di me , quelli + esperti , perchè devo pensare che a me queste cose non possano succedere ( sgrat sgrat )
Spero sempre che il buon Dio , mi ripresenti un altra occasione , per godere appieno di ciò che la montagna sa offrire …
a sto mondo non c’è solo la polvere , non ci sono solo i manti candidi , ci sono
molte altre cose importanti per le quali vivere e quindi non rischiare …
io , almeno la penso cosi .

rusca

Posted as guest by sTefaNo:

Ferma restando la passione per la montagna che ci lega tutti, sono pienamente d’accordo, anche se nel mio caso è un solo bimbo e non due feminucce, dato che mi chiedo se per forza devo andare a rischiare su pendii aperti per una cima di 2500m quando ad esempio posso fermarmi al pialeral dove peraltro mi sono già fatto 8/900 m di dislivello, se proprio ne ho voglia posso benissimo farmela due volte, oppure lascio a casa gli sci e vado al sacro monte a varese oppue mi piazzo su una bella carrozzabile fino al lago blu in val d’ayas anche se devo racchettare in discesa… e il bello è che già così rischi, e figuriamoci se vado a rischiare le penne per fare una cima che, magari se vista in piena estate è pure insignificante.

Posted as guest by Massimo:

Questa è la mia esperienza. Premesso che vado in montagna da 30 anni facendo un pò di tutto e che -vuoi per capacità, esperienza e/o fortuna - non mi è mai successo niente, nel 2005 sono successi due fatti che hanno cambiato radicalmente la situazione.

Dapprima , in un uscita di scialpinismo ha perso la vita il mio migliore amico e io- insieme ad altri due compagni – ci siamo salvati soprattutto grazie al caso; poi , è nata mia figlia.

Allora, questi due accadimenti - volenti o nolenti - hanno cambiato il mio approccio verso la montagna , soprattutto nello scialpinismo.

Sono convinto che prima di tutto ciò non prendevo rischi inutili ne mi cacciavo nei guai uscendone illeso per pura fortuna: assolutamente no, sono convinto che le penne le ho sempre salvate grazie all’esperienza in massima parte e solo in misura nettamnete trascurabile per pura fortuna (insomma, quando fai una parte Nord e sopra la testa hai un seracco , beh un minimo rischio che qualcosa ti piombi in testa c’è sempre anche nelle giornate in cui le condizioni sono al top).

Però ora-e qui sta la grossa differenza - è cambiata la « percezione » del rischio, reale o potenziale che sia, a parità di condizioni.
Non che prima rischiassi di più : ma adesso mi faccio più scrupoli, mi sento meno « deciso », meno convinto e lo ammetto ciò che prima era « rispetto » e " attenzione" si è trasformato a volte e in parte in « paura ». E la paura in montagna non sempre è positiva anzi il contrario: ti può far prendere decisioni che ti cacciano nei guai e con l’andare del tempo ti possono far disaffezionare.

Ciao a tutti.