Incidenti e riflessioni

Posted as guest by scialpinista:

Mi par che dalle riflessione al mio post e da quello di fabrizio sia uscito un fatto ben chiaro: chi ha risposto e dato la sua interpretazione lo ha fatto mettendo ben in evidenza un punto :I FIGLI.
quindi e’ chiarissima la linea di pensiero quando c’e’ di mezzo un figlio,il proprio punto di vista,su ogni cosa non e’ piu’ in prima persona ma…sempre in seconda.Prima i figli,responsabilita’,poi me stesso.Quindi capisco benissimo,posso condividere,anzi condivido,ma e’ sempre solo un punto di vista… non facciamo gli ipocriti,chi e’ abituato a dare il massimo e’ anche disposto a rischiare il massimo…che sia un passione,il lavoro,l’amore…
Premesso,per fare un esempio che io il grignone domenica neppure l’ho preso in considerazione…visto l’andamento metereologico della settimana e il bollettino,optando per una gita piu’ sicura che non ha obbligato a rinuncince,che NON si ta parlando di andarsela a cercare… si entrerebbe nel campo incoscenza/scemenza, si staparlando invece di passione e sogni e di valutazione a caldo e a freddo.Perche nei due casi le cose cambiano…CAMBIANO MOLTO!Pensiamo a tutte quelle slavine che durante migliaia di m/disl si vedono e che soffermandoci a guardarle bene ci si chiede con spirito critico…l’avrei previsto si sarebbe staccata li’?oppure quando su un pendio valutato sicuro si vede un crepa…si sente un wwomm… Certo poi si possono fare anche 30 gite con testa giu’ sulla punta degli sci e seguire la traccia gia’ fatta per poi seguirne un’altra per arivare giu’,ma io sto parlado di un altro tipo di scialpismo.
La linea di confine e’ molto labile,facile fare discorsi da solotto,quando si sta ballando a volte le cose appaiono molto meno chiare.

Posted as guest by Fabrizio Righetti:

Mi trovo in sintonia con te, scialpinista (ma di come ti chiami!), hai parlato di figli e di passione, due fattori che vanno considerati e che fanno cambiare i punti di vista.
Io sono papà di due bambine ed ho una ‹ passione › per la montagna.
Essere genitore ovviamente vuol dire pensare prima agli altri e poi a se stessi, volenti o nolenti.
E con passione intendo dire che è una delle cose più importanti per me, per molti la montagna è un passatempo per me no è un qualche cosa che mi riempe e da senso alla mia vita.
Quindi queste sono due variabili importantissime che possono cambiare radicalmente la prospettiva.
Il fattore genitore ti resposabilizza e ti frena.
La passione ti brucia dentro e ti spinge (è irrazionale, non ci pui fare niente: io quando vedo bel tempo fremo per andare in montagna)
E’ difficile capire cosa salta fuori dal mix di queste due cose ed alla fine come dici tu-"
La linea di confine e’ molto labile,facile fare discorsi da solotto,quando si sta ballando a volte le cose appaiono molto meno chiare"
Io chiudo qui il mio intervento ma mi piacerebbe sentire l’opinione di altri genitori appassionati!
Fabrizio

Posted as guest by mamo:

Anche io mi considero un genitore « appassionato ». Ho una bimba di 3 anni e mezzo .
Condivido le stesse cose che racconti : la « fregola » ( io la chiamo così ) mi prende quando il cielo è blu , l’aria è frizzante e magari la neve candida e immacolata .
La passione , irrazionale a volte è irrefrenabile e si scontra duramente con la realtà , fatta di famiglia e tempo a disposizione .
Si tratta di riuscire in un complicato e difficile gioco di equilibri e compromessi .
ciao mamo