Posted as guest by Ai@ce:
racconto la mia esperienza di domenica al Pizzo Forno.
Condizioni primaverili e tiepido, 0 gradi alla capanna alle 5.00 solari.
Saliamo senza problemi senza bilgheri a parte il pendio finale (due-tre perteghette a 40 gradi). gli ultimi 100 metri a salire a piedi si sfonda 20 cm nella crosta da rigelo, per gli sci è comunque buona. Due arrivano in cima in sci.
Visto che siamo in perfetta tabella di marcia, giornata bella e forse troppo caldo a sud optiamo per la discesa a NW.
Tre curve ed un traverso e siamo sul passo ghiacciaione, il pendio a N è di neve fresca, non trasformata, non crostata, molto invitante.
Ho scalettato un po’ sulle pietre sotto il colle poi ho tirato dritto 2 metri di canalino e sono arrivato nel pendio, l’ho tagliato 15 metri pensando di fermarmi ma ho staccato un lastroncino soffice che è scivolato sul sottostante strato duro… velocissimo. 30 cm di farina su fondo duro da gelo e rigelo precedente. Invece di fermarmi come era nelle mie intenzioni ho proseguito fino ad un dossetto guardando dove sarebbe stato meglio scendere in sicurezza. Al colle erano un po’ agitati ma abbiamo deciso di scendere lo stesso evitando i pendii più ripidi (per quanto possibile, la discesa è tutta S3-S4). La valanga era di circa 20 metri di larghezza ma è scesa per 100m almeno.
500m più in basso ancora 30 cm di neve soffice e fredda, ancora io per primo, alla seconda curva mi si crepa il pendio (come nel filmato), comincio a traversare nel caso si stacchi ma non succede nulla, continuo e faccio la prima curva poi una seconda ed altre ancora spostandomi progressivamente su un dosso. E’ andata bene. Poi da 2200 comincia ad esserci un po’ di crosta da gelo e rigelo ma comincia anche un po’ di preoccupazione per trovare l’unico passaggio sulla parete per scendere in basso e collegarsi all’itinerario di salita alla capanna Campo Tencia che si vede benissimo la in basso.
La cosa non è banale infatti c’e’ un circolo glaciale di cascate alte 100-150 metri e ci sono solo due passaggi costituiti da canali o da scivoli di roccia sui quali per giagitura ed orientamento non scorre e quindi non gela l’acqua: uno è quello di discesa dal Pizzo Forno l’altro, quasi simmetrico, è quello dal Campo Tencia. Il gps non serve a molto in questi casi ci vuole un po’ di intuito.
Si scende il canale a scaletta, ci sono 5 cm di neve sulle rocce, altrimenti ramponi ma praticamente è come scendere sulla roccia.
Sotto ancora 150 metri di farina perchè il circolo delle cascate non prende sole. Poi neve trasformata, 5 cm. La mulattiera poi strada è tutta percorribile, praticamente senza sassi, in alto si fanno ancora un paio di pendii in rado lariceto, in basso si riescono a prendere le piste, ancora aperte, di prato leventina.
Detto ciò ben venga il bollettino differenziato, c’era pericolo 3 di neve fresca a N e pericolo 2 di neve bagnata sui lati sud a salire a 3 dopo le 12, abbiamo sentito rimbombi paurosi di valanghe dopo le 12.
Le valli a N più riparate danno belle soddisfazioni ma anche qualche preoccupazione, la neve fresca poggia su strati solidi dei riscaldamenti della scorsa settimana e fino a 2400 ma anche più in basso se all’ombra, può essere pericolosa sui pendii più ripidi.
buon sci,
Ai@ce
[%sig%]