Posted as guest by Flash:
Carissimo, ti rispondo alleganti il progetto per la nuova funivia sul Bianco (vedi sotto).
Non ho i paraocchi e non sono contrario a priori a qualsiasi proposta di rivalutazione e riqualificazione del territorio, ma questo che vogliono attuare è solo un abominevole colata di cemento.
Siamo d’accordo solo su un punto, la funivia del Pavillon va ampliata e rinnovata, il resto è un folle progetto che, al posto di valorizzare l’area, trasforma la zona in una Disneyworld d’alta quota.
Visto che siamo in democrazia (forse), sei libero, il giorno in cui il progetto sarà realizzato (spero mai), di passare le tue domeniche nell’esclusivo ristorante girevole di Punta Helbronner, a godere del panorama ed arrichire economicamente i compatrioti Valdostani. Io grazie al tuo consiglio, me ne andrò in Val Roseg ad arricchirmi dentro.
Ciao
La struttura: Il nuovo progetto prevede una funivia in due soli tronconi, eliminando la fermata intermedia al rifugio Torino. La partenza viene spostata da La Palud ad Entreves, in un’area che verrà certamente raccordata con la costruenda autostrada che porta all’imbocco del tunnel; l’analisi progettuale afferma che la stazione di La Palud è a rischio di movimenti franosi, mentre ad Entreves ci sarebbe il rischio di una valanga dal Toula, « fenomeno raro ma possibile » evidentemente sopportabile. La nuova funivia in partenza da Entreves sorvolerà due volte la statale. Lo spostamento della partenza a Entreves permetterà l’allestimento della nuova funivia senza interrompere il funzionamento di quella vecchia, per consentire ai turisti di continuare ad usufruire della maggiore attrazione della zona: ovviamente, quindi, anche la stazione d’arrivo al Pavillion dovrà essere spostata rispetto a quella attuale.
Il secondo tronco arriva direttamente a Punta Helbronner, ed è previsto l’utilizzo di un veicolo panoramico a cabina rotante, per attirare l’interesse del pubblico: a tale scopo le stazioni dovranno essere di poco più larghe delle precedenti, « ma perfettamente inseribili nel contesto ipotizzato ». Data la conformazione del territorio e lo spazio limitato, la stazione di arrivo non potrà essere affiancata per cui si dovrà recuperare quella attuale, procedendo però ad « opere di consolidamento ».
Le infrastrutture: L’area « dismessa » di La Palud potrà essere soggetta a riqualificazione, anche se nel prospetto economico del progetto non esiste alcuna voce a questo proposito; tuttavia la Regione promette che se ne occuperà. La nuova stazione di Entreves necessiterà di ampi spazi parcheggio; la superficie necessaria per la stazione, i posteggi sia interrati che a raso e della viabilità di raccordo è di 17.400m2.
La nuova stazione di arrivo al Pavillon prevede una sala cinematografica scavata nella roccia per 150 posti, adibita alle proiezioni di filmati multimediali sulla montagna e l’alpinismo ma utilizzabile anche per convegni o intrattenimenti, spazi commerciali, bar, ristorante, terrazzo panoramico, aree e percorsi museali (musei in quota, ci ricorda qualcosa: non è meglio farli in valle, magari a La Palud nell’ambito della riqualificazione?); è previsto il parziale recupero delle stazioni esistenti, con abbattimento dei piani superiori. Totale: 2200 m2.
La stazione di Punta Helbronner, come già detto, va consolidata: si prevede un pozzo in cemento armato del diametro interno di 5 metri e profondo 80 m, che conterrà gli ascensori che recano al rifugio Torino. Sono previsti una grande cupola panoramica ed un ristorante self service, separati « dallo sperone roccioso dei 3463 m che si incunea nell’architettura fino a compenetrarsi all’interno al centro dello spazio coperto, facendo da sfondo alla sala del ristorante » (Sito di Interesse Comunitario). Ai piani superiori, un’altra zona ristorante ed « una esclusiva sala riunioni ».
Le portate: L’impianto attuale ha una portata massima nel primo e nel secondo tronco di 300 persone/ora, e di 400 nel terzo tronco; considerando la capacità di ogni vettura e la velocità delle stesse nei diversi tratti, il limite funzionale è oggi di 1600 persone/giorno. Le presenze annuali sono passate dalle 150.000 del 1990 alle 70.000 del 2002, attribuite a diverse cause: la valanga al Pavillon nel '92, la chiusura dello sci estivo nel '94, la chiusura del tunnel nel '99. Partendo dal fatto che le presenze sono calate molto più al Monte Bianco che non su altre funivie concorrenti (Aiguille du Midi, Jungfrau), i progettisti ne deducono che le altre funivie offrono un servizio migliore e che « solo attraverso la sostanziale riqualificazione dell’offerta è possibile porsi in concorrenza con le realtà analoghe presenti sull’arco alpino e riconquistare quote significative di mercato ». Partendo dal presupposto che « il bacino di utenza delle Funivie del Monte Bianco rinnovate è analogo a quello delle funivie dell’Aiguille du Midi », dimenticando per un istante che Courmayeur non è analoga a Chamonix, il progetto prevede una potenzialità annua di 300.000 persone/anno (più che quadruplicate!), un limite funzionale di 3000 persone/giorno con una conseguente portata oraria di almeno 600 persone/ora. Ecco dunque che la nuova funivia necessita di una portata nel primo tronco di 800 persone/ora, nel secondo di 600 persone/ora. Et voilà