La gestione del potere in Cina è stata e sarà priva di attenzioni per i diritti non solo verso i tibetani, ma verso tanti altri gruppi e fette di popolazione.
Non so se verso i tibetani sono stati più o meno feroci che non verso gli abitanti « sloggiati » per far posto all’ultimo grande lago artificiale, o verso la popolazione più rurale quando pochi anni fa hanno dismesso il servizio sanitario sociale (mantendo solo quello a pagamento), o verso gli oppositori politici, ecc. ecc.
Concordo sul fatto che stona vedere paladini dei diritti dei tiberati i monaci ed il loro capo, una casta che non ha mai lavorato ed ha sempre sfruttato le popolazioni.
Forse se il Dalai Lama pensasse più alla Religione che alla Politica ed al Potere (che ha perso, ma non certo i soldi …), i tibetani potrebbe miglorare i rapporti con i cinesi!
Non credo proprio che la Cina abbia intenzione di avere come interlocutore il Dalai Lama che aspira solo a ritornare Capo di Stato: in questo si comporta come tanti altri paesi (fra cui l’Italia, in passato non lontanissimo) quando si hanno problemi di integrazione (o meglio di colonizzazione) con popolazioni di etnie e culture diverse.