Posted as guest by Rovedatti Giovanni:
Classificazioni nello sci alpinismo:
La scala alpina
La scala di valutazione alpina (valutazione generale)
Essa utilizza le valutazioni UIAA usate in alpinismo stabilite da Wilo Welzenbach, con parametri specifici per lo scialpinismo.
• F : Facile
• PD : Poco difficile
• AD : Abbastanza difficile
• D : Difficile
• TD : Molto difficile
• ED : Estremamente difficile
• ABO : Abominevole (o EX eccezionalmente difficile)
A questa scala di base possono essere aggiunte le suddivisioni + (superiore) o - (inferiore) che permettono di precisare ulteriormente la valutazione generale del percorso.
I parametri utilizzati nella scala alpina
Questa valutazione generale prende in considerazione parecchi parametri :
La difficoltà d’insieme tiene conto non solo della ripidezza e della continuità della pendenza ma anche della lunghezza della gita, dei passaggi stretti, dell’esposizione- termine preso in senso alpino, per includere la presenza in particolare di barre rocciose-delle difficoltà di salita a piedi, fino alla scalata in certi casi.
l’esposizione
L’ esposizione di una gita varia in funzione dei rischi oggettivi che lo sciatore dovrà affrontare:
• Pericoli diretti: rischio di caduta sassi,di caduta seracchi…
• Pericoli indiretti: ostacoli che rendono più gravi le conseguenze di una caduta dello sciatore: attraversamenti di seracchi, di rocce, crepacci, crepacci terminali, ma anche le strettoie di un canalone…
Da notare che nei pendii ripidi l’esposizione varia con la neve: 40° su neve molto dura o con ghiaccio non ha niente a che vedere con la stessa pendenza con neve polverosa…
l’impegno
L’impegno della gita include diversi criteri: il grado di isolamento, l’altitudine, la lunghezza della gita e il dislivello che vanno ad incidere nello stato di freschezza dello sciatore e quindi sulle sue capacità fisiche a superare un passaggio delicato.
All’impegno della gita concorrono certe caratteristiche che influiscono sul morale dello sciatore; il soleggiamento del pendio (i passaggi in ombra sono più inquietanti) ma anche in parte la presenza degli elementi che caratterizzano l’esposizione. Non è sempre facile sciare con la paura del salto che si farebbe cadendo sopra dei seracchi…
Se la pendenza e l’esposizione sono relativamenre quantificabili, l’impegno è più soggettivo e varia in funzione della personalità, dell’esperienza e dell’allenamento dello sciatore …
La valutazione precisa di un punto (puntuale)
E’ la valutazione di un determinato passaggio di una gita, che viene aggiunto in caso di necessità specifica.
La valutazione puntuale è molto utile, in particolare per indicare un breve passaggio ripido in una discesa globalmente più facile, o per segnalare un passaggio esposto.
La precisazione di passaggi o parti di pendii aggiunta in caso di necessità specifica :
S1 : Percorso facile che non necessità di tecniche particolari per poter avanzare in sicurezza, per esempio, strada forestale.
S2 : Pendii abbastanza vasti, anche un pò ripidi (25°), o percorsi ondulati (livello tecnico di controllo del dèrapages e curve su qualsiasi tipo di neve).
S3 : Pendenze fino a 35° (piste nere le più ripide delle stazioni sciistiche, con neve dura). E’ necessario saper affrontare qualsiasi tipo di neve senza difficoltà tecnica.
S4 : Pendenze fino a 45° se l’esposizione non è troppo forte; a partire dai 30° e fino a 40° se l’esposizione è forte o il passaggio è stretto. E’ indispensabile un’ottima tecnica dello sci.
S5 : Pendenze da 45° a 50° e anche oltre se l’esposizione è debole. A partire da 40° se l’esposizione è forte.
S6 : Oltre 50° se l’esposizione è forte, nella maggior parte dei casi. Altrimenti a partire da 55° per passaggi poco esposti.
S7 : Passaggi a 60° e oltre, o salti di ostacoli su terreno molto ripido esposto.
Queste classificazioni sono stabilite per condizioni di neve favorevole, cosa che non si riscontra spesso sui pendii molto ripidi o estremi. In questo caso ci si basa su condizioni tali che uno sciatore provetto ritenga di avere un margine di sicurezza sufficiente in funzione della qualità reale della neve (cosa quanto mai soggettiva…).
Gli altri parametri della difficoltà.
La classificazione cerca di dare visione oggettiva e standarizzata del livello della gita a livello teorico, ma la difficoltà realmente constatata può variare per una gita in funzione di diversi parametri.
Variazione della difficoltà secondo la neve.
Per avere un’idea dell’importanza della neve nella difficoltà di una gita, riportiamo sotto una tabella comparativa della difficoltà su una data pendenza, in funzione del tipo di neve. I valori sono quelli della valutazione puntuale.
Inclinazione
Tipo di neve 15° 25° 35° 45° 50° >55°
trasformata 1 2 3 4 5 6
polverosa 3 2 2 2 3 4
crostata 3 4 3 3 4 5
dura 2 2 4 5 5 6
ghiacciata 3 4 5 6 6 7
L’importanza del meteo.
Anche la meteo può complicare la vostra gita. Certamente le condizioni meteo vanno ad influenzare largamente la qualità della neve, ma anche la visibilità del terreno (la “giornata bianca” per esempio copre tutte le asperità…) o ancora la dispersione termica (e dunque sulla fatica dell’escursionista).
Gita di una giornata o raid.
Una gita quotata D che voi fate in giornata è meno difficile di quanto sarebbe la stessa gita dopo 5 giorni di raid dormendo in tenda o in un igloo e con uno zaino di 25 kg…
Nota: Tutto il documento è tratto dal sito www.ffme.fr ed è scritto totalmente in francese, con l’aiuto di amici per la traduzione ho potuto riscriverlo in italiano. I passaggi per arrivare al sito originale sono: www.ffme.fe index.htm> Ski de montagne> Cotation.
oli scritto:
http://www.ffme.fr/ski-alpinisme/cotation/echelle-volo.htm
Ecco un link, purtroppo in francese, che spiega bene l’insieme
del sistema