[quote=« rovedatti, id: 984065, post:7, topic:95913 »]Come ha detto Messner riguardo ad una proposta di legge, che così si ucciderà l’alpinismo!
Se il CAI CENTRALE non fa qualcosa e starà solo a guardare, questi politici di Merda ci stanno rovinando la nostra libertà!![/quote]
Dichiarazione stampa del presidente del gruppo Amici della Montagna del Parlamento italiano,on.Erminio Quartiani
No alla criminalizzazione della montagna
Oso sperare che l’emendamento al decreto legge sulla protezione civile in discussione al Senato, di cui i telegiornali hanno diffuso i contenuti dandone conto in prima notizia,contenente misure penali scriteriate e dettate dal sensazionalismo del momento, relativamente all’emergenza valanghe risponda all’iniziativa individuale di qualche sprovveduto.
Diversamente ci troveremmo di fronte a una delle più grandi bufale nelle quali sia mai incorso in materia un governo nazionale ed i suoi responsabili nel settore della protezione civile.
Si tratta di capire come sia possibile prevedere il carcere per chi provoca valanghe in misura superiore alle norme penali che già regolano la nostra civiltà giuridica in materia.Ma si tratta anche di capire come sia possibile comminare multe da 500 a 5000 euro a tutti coloro che,in base a un divieto che scatterebbe a seguito delle previsioni avverse di bollettini meteo e valanghe, si avventurano in escursioni, con sci o ciaspole ai piedi o semplicemente camminando su sentieri o percorsi innevati, se non impedendo a tutti di frequentare la montagna durante le giornate in cui sono previste condizioni avverse.
A meno di non voler militarizzare gli accessi a tutte le valli e a i percorsi alpinistici ed escursionistici.
Anzichè affidarsi a una sempre più estesa rete di formazione, informazione e prevenzione con l’ausilio di guide alpine, maestri di sci e associazioni alpinistiche e degli sport invernali,si costringerebbero a casa tutti coloro che praticano le discipline alpine e montane con criterio,responsabilità , autodisciplina e sensatezza( sono la quasi totalità dei fruitori),additandoli come irresponsabili , se non come incoscienti colpevoli di fenomeni valanghivi dovuti per lo più a condizioni naturali e di dissesto idrogeologico non adeguatamente monitorato e assai di rado provocati da responsabilità di (pochi)cattivi frequentatori della montagna .
Per applicare siffatta norma occorrerebbe un dispiegamento di forze dell’ordine senza pari
e distogliere dai loro principali compiti di repressione e prevenzione dal crimine organizzato Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza e forestale,vigilanza urbana,spostandole in numero considerevole dalle sedi in cui serve un presidio costante destinandole verso le stazioni alpine e appenniniche. Non essendo possibile tutto ciò, ne sortirebbe un duplice effetto:di punire preventivamente, criminalizzandone il semplice fatto di essere fruitori della montagna, in genere gli escursionisti, gli alpinisti e gli sciatori, ed inoltre di palesare l’incapacità delle autorità pubbliche a garantire l’applicazione della norma per mancanza di mezzi.Sarebbe un fallimento per tutti,incautamente provocato da un emendamento che si vorrebbe subito adottato da una legge scritta sull’onda di una emergenza mediatica.
Se si vuole scrivere una norma, anche per decreto, sulla sicurezza in montagna, che riguardi sia i risvolti penali come quelli della formazione e della prevenzione , la si scriva con chi quotidianamente opera nel settore e lo fa con scienza e coscienza(gli uomini del Soccorso alpino e speleologico, le Guide alpine, i Maestri di sci,il Club Alpino italiano e la Fisi,gli esperti dell’esercito e delle diverse polizie,i responsabili degli impianti di risalita e delle piste, gli enti locali e le regioni)
Così come è, spuntata dal nulla e frutto di improvvisazione ,la norma crea più danni dei problemi che pretenderebbe di risolvere.