Proposta di legge: Il carcere per chi, provocando una valanga e una multa bella salata!

Leggete un po’ quì!!!

http://www.ilgiornale.it/interni/valanghe_week-end_nero_morti_e_feriti_proposta_carcere_caso_vittime/slavine-valanghe/07-02-2010/articolo-id=420046-page=0-comments=1

Dopo finirà come il Pizzo Olano nel 01/2003 quando ci furono 3 morti riguardo allo sci alpinismo, perchè si verranno a creare delle circostanze che non saprai mai se e di chi è la colpa se quello che saliva o quello che scendeva che ha staccato la valanga, poi anche se fosse quello che scendeva che stacca, se non fosse magari stato che il numeroso gruppo si trovava al piede del ripido pendio magari non succedeva niente, poi anche chi saliva se era una giornata di pericolo cosa ci faceva in quel posto lì ed in più con una guida e via così, si potrebbero fare mille considerazioni, è diverso in pista, che se stacchi e fai arrivare una valanga sulla pista e travolge gente, allora si che la multa ci può stare, ma il carcere bho.
Ciao Giò.

http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/34762.htm

il problema è che la responsabilità viene spostata sul gado di pericolo dato dal bollettino, che sappiamo come viene stilato in Italia. Ci sarà ancora più pressione da parte dei sindaci e della comunità per tenere alto il rischio e pararsi il culo.
Dovrebbe essere chiaro che andare in montagna è rischioso sempre e comunque e che il rischio (di incidente) si abbassa con l’educazione e l’informazione, non con i divieti e le multe. Mi sembra che l’azione punitiva serva davvero a poco: chi sarà in grado di farla rispettare? la magistratura? con quali perizie (e quali periti)?

è evidente la difficoltà di stabilire chi effettivamente ha provocato il distacco
io comunque penso che il più delle volte è lo sciatore che sta sotto la valanga che la stacca, anche se sembra partire da più in alto
e cioè il passaggio di uno sciatore o di un gruppo di persone può scompensare l’ equilibrio di un lastrone appoggiato di grandi dimensioni, i cui bordi sono ben lontani dagli sciatori stessi

si Anna è così e spesso si insegna questo. Si insegna anch ad evitare di stare sotto pendii potenzialmente valangosi, di mantenere distanze di sicurezza etc etc. Alcuni anni fa al Monte Olano una valanga fece « filotto » con i clienti di una Guida che sostavano alla base del pendio. La colpa fu data a chi scendeva in quel momento dal pendio, molto più in alto… fu il primo caso di « valanga colposa ». Non so a che punto sia il processo o se sia stato archiviato. C’erano molti interessi assicurativi a complicare le cose e « tirare la giacchetta » ai periti di parte.
ciau

per chi segue il forum, se ne è parlato qui:
/viewtopic.php?id=147350

Non capisco cosa voglia dire questa proposta di legge. Esiste già una legge del genere, infatti noi siamo stati i primi ad esserne coinvolti, la vicenda del pizzo Olano non è ancora terminata, il nostro ricorso è ancora una volta in Cassazione, speriamo che queste siano le ultime battute, siamo oramai molto stanchi di questa vicenda che ci ha logorato sia psicologicamente che economicamente.
Purtroppo credo che non andrà a finire bene anche alla luce di queste nuove normative, i giudici, (di Roma) non staranno molto a valutare il chi o il perchè o il come della valanga, ma preferiranno dare un esempio che metterà in guardia tutti i fruitori ed amanti della montagna.
Purtroppo in Italia fanno leggi per impedire ai parlamentari di andare in giudizio approvano leggi per annullare il falso in bilancio, tutto sta andando allo sfascio, ma però mettono in carcere gli alpinisti!!!

[quote=« bernina, id: 984040, post:6, topic:95913 »]Non capisco cosa voglia dire questa proposta di legge. Esiste già una legge del genere, infatti noi siamo stati i primi ad esserne coinvolti, la vicenda del pizzo Olano non è ancora terminata, il nostro ricorso è ancora una volta in Cassazione, speriamo che queste siano le ultime battute, siamo oramai molto stanchi di questa vicenda che ci ha logorato sia psicologicamente che economicamente.
Purtroppo credo che non andrà a finire bene anche alla luce di queste nuove normative, i giudici, (di Roma) non staranno molto a valutare il chi o il perchè o il come della valanga, ma preferiranno dare un esempio che metterà in guardia tutti i fruitori ed amanti della montagna.
Purtroppo in Italia fanno leggi per impedire ai parlamentari di andare in giudizio approvano leggi per annullare il falso in bilancio, tutto sta andando allo sfascio, ma però mettono in carcere gli alpinisti!!![/quote]
Andrà a finire se passa questa legge, come ha detto a mè il mio socio Gianluca, che saremo obbligati ad andare in Svizzera a praticare il nostro sport preferito, già per le motoslitte se non vogliamo correre il rischio di trovarcele da tutte le parti nel periodo invernale che va da dicembre a marzo, dobbiamo già ricorrere a questo stratagemma di andare in CH e specialmente nel canton dei Grigioni, poi se non vogliamo correrre il rischio di prendere multe e magari anche di andare in galera, motivo in più!!
Come ha detto Messner riguardo ad una proposta di legge, che così si ucciderà l’alpinismo!
Se il CAI CENTRALE non fa qualcosa e starà solo a guardare, questi politici di Merda ci stanno rovinando la nostra libertà!!

Posted as guest by gp:

CLUB ALPINO ITALIANO
COMUNICATO STAMPA
08 febbraio 2010
GLI APPASSIONATI DELLA MONTAGNA NON SONO DEGLI IRRESPONSABILI. NON
LASCIAMOCI PRENDERE DALL’EMOTIVITA’.
La montagna è, e deve continuare ad essere un luogo di libera frequentazione, una norma
come quella proposta nell’emendamento del Governo sulle emergenze in discussione al
Senato non è accettabile dal CAI e dal mondo della montagna.
In merito alla presentazione di un emendamento del Governo al Decreto legge sulle
emergenze in discussione al Senato, il Presidente generale del Club Alpino Italiano, Annibale
Salsa dichiara: La montagna è uno spazio di libertà e non di coercizione, come tale
comporta un elevato senso di responsabilità e abbisogna di conoscenza e competenza.
Tutto ciò non può portare ad una regolamentazione totale della frequentazione perché
questo comporterebbe uccidere la libertà di accesso che è uno dei capisaldi
dell’alpinismo e della frequentazione della montagna. L’irresponsabilità di alcuni non può
essere pagata da tutti gli altri. La sicurezza in montagna - prosegue Salsa - non aumenta
con le sanzioni o con il carcere per chi provoca valanghe, ma solo attraverso il lavoro di
formazione, prevenzione, informazione svolto con l’ausilio del CAI, delle Guide alpine, del
Soccorso alpino e speleologico e dei professionisti e degli abitanti della montagna.
Ciò non significa essere aprioristicamente contrari a norme per il miglioramento della
sicurezza in montagna, ma per la loro stesura non si può prescindere dal
coinvolgimento del CAI, del Soccorso Alpino e Speleologico, delle Guide alpine e di
quanti vivono e operano in montagna.
Il Presidente generale del CAI sottolinea inoltre che "Il CAI e il mondo della montagna non
possono accettare una norma che, forse dettata dall’emozione, costringe a casa
alpinisti, sciatori ed escursionisti, e che porta una militarizzazione delle Terre Alte. Anche
l’anno scorso, sempre sull’onda dell’emotività dovuta anche in quel caso a vittime di
valanghe, qualcuno aveva proposto l’istituzione di un fantomatico patentino cha abilitava ad
andare in montagna individuando il CAI come ente preposto a rilasciarlo, e prefigurando
l’impiego delle forze dell’ordine per controllare gli accessi. Anche allora - conclude Salsa -
abbiamo espresso la nostra contrarietà a qualsiasi patentino - che non rientra in alcun
modo nella filosofia e nella missione del Club Alpino Italiano – e a ogni tentativo di
limitazione, sanzione eccessiva, militarizzazione della montagna.”
Con preghiera di pubblicazione
Luca Calzolari – Responsabile Ufficio Stampa CAI
mob +39 335 432870
calzolari@cervelliinazione.it
Stefano Mandelli – Ufficio Stampa CAI
mob.+39 335 8074321
mandelli@cervelliinazione.it
Cervelli In Azione Srl – Bologna

[quote=« bernina, id: 984040, post:6, topic:95913 »]Non capisco cosa voglia dire questa proposta di legge. Esiste già una legge del genere, infatti noi siamo stati i primi ad esserne coinvolti, la vicenda del pizzo Olano non è ancora terminata, il nostro ricorso è ancora una volta in Cassazione, speriamo che queste siano le ultime battute, siamo oramai molto stanchi di questa vicenda che ci ha logorato sia psicologicamente che economicamente.
Purtroppo credo che non andrà a finire bene anche alla luce di queste nuove normative, i giudici, (di Roma) non staranno molto a valutare il chi o il perchè o il come della valanga, ma preferiranno dare un esempio che metterà in guardia tutti i fruitori ed amanti della montagna.
Purtroppo in Italia fanno leggi per impedire ai parlamentari di andare in giudizio approvano leggi per annullare il falso in bilancio, tutto sta andando allo sfascio, ma però mettono in carcere gli alpinisti!!![/quote]

Purtroppo il buon senso latita, e nelle aule di giustizia non dovrebbe accadere!.
E’ indimostrabile che un lastrone sollecitato da alpinisti si stacchi per l’azione di chi è a monte, piuttosto che di chi è a valle. Ma se ci si avvale di consulenze di colleghi di una parte in causa (G.A.), il dubbio di una mancanza di terzietà si insinua…
Peraltro al posto degli alpinisti in alto al pendio poteva transitare un branco di animali selvatici, e la Guida con clienti forse non era nel luogo più idoneo…

:frowning: la vedo un po nera… se cosi’ fosse, non dimentichiamo che siamo in Italia, gli albergatori , gli operatori turisticii ecc che vivono grazie alla frequentazione della montagna invernale farebbero pressioni per tener bassso il valore dei bollettini di rischio mentre di contro i sindaci ed i responsabili del territorio faranno il contrario per pararsi il culo " in caso che…". Mi domando; che affidabilità avranno i bollettini !! …Poi…, qualc’uno dei « luminari » si è accorto del cospiquo aumento della frequentazione della montagna (vedi ciaspolatori il più delle volte sprovvisti di tutto il pacchetto sicurezza) oppure solo dell’aumento degli incidenti?..e, ancora carne al fuoco: uscire dalle piste nonostante il divieto?..ma non sono le stazioni turistiche che presentano depliant e spot pubblicitari dove si decantano fuoripista da brivido, salti di strade o cavalcate di slavine con tavole ecc?? Si sta facendo di tutt’erba un fascio. Non è vietando che si responsabilizza ma formando ed informando!
F.

[quote=« rovedatti, id: 984065, post:7, topic:95913 »]Come ha detto Messner riguardo ad una proposta di legge, che così si ucciderà l’alpinismo!
Se il CAI CENTRALE non fa qualcosa e starà solo a guardare, questi politici di Merda ci stanno rovinando la nostra libertà!![/quote]
Dichiarazione stampa del presidente del gruppo Amici della Montagna del Parlamento italiano,on.Erminio Quartiani


No alla criminalizzazione della montagna

Oso sperare che l’emendamento al decreto legge sulla protezione civile in discussione al Senato, di cui i telegiornali hanno diffuso i contenuti dandone conto in prima notizia,contenente misure penali scriteriate e dettate dal sensazionalismo del momento, relativamente all’emergenza valanghe risponda all’iniziativa individuale di qualche sprovveduto.

Diversamente ci troveremmo di fronte a una delle più grandi bufale nelle quali sia mai incorso in materia un governo nazionale ed i suoi responsabili nel settore della protezione civile.

Si tratta di capire come sia possibile prevedere il carcere per chi provoca valanghe in misura superiore alle norme penali che già regolano la nostra civiltà giuridica in materia.Ma si tratta anche di capire come sia possibile comminare multe da 500 a 5000 euro a tutti coloro che,in base a un divieto che scatterebbe a seguito delle previsioni avverse di bollettini meteo e valanghe, si avventurano in escursioni, con sci o ciaspole ai piedi o semplicemente camminando su sentieri o percorsi innevati, se non impedendo a tutti di frequentare la montagna durante le giornate in cui sono previste condizioni avverse.

A meno di non voler militarizzare gli accessi a tutte le valli e a i percorsi alpinistici ed escursionistici.

Anzichè affidarsi a una sempre più estesa rete di formazione, informazione e prevenzione con l’ausilio di guide alpine, maestri di sci e associazioni alpinistiche e degli sport invernali,si costringerebbero a casa tutti coloro che praticano le discipline alpine e montane con criterio,responsabilità , autodisciplina e sensatezza( sono la quasi totalità dei fruitori),additandoli come irresponsabili , se non come incoscienti colpevoli di fenomeni valanghivi dovuti per lo più a condizioni naturali e di dissesto idrogeologico non adeguatamente monitorato e assai di rado provocati da responsabilità di (pochi)cattivi frequentatori della montagna .

Per applicare siffatta norma occorrerebbe un dispiegamento di forze dell’ordine senza pari

e distogliere dai loro principali compiti di repressione e prevenzione dal crimine organizzato Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza e forestale,vigilanza urbana,spostandole in numero considerevole dalle sedi in cui serve un presidio costante destinandole verso le stazioni alpine e appenniniche. Non essendo possibile tutto ciò, ne sortirebbe un duplice effetto:di punire preventivamente, criminalizzandone il semplice fatto di essere fruitori della montagna, in genere gli escursionisti, gli alpinisti e gli sciatori, ed inoltre di palesare l’incapacità delle autorità pubbliche a garantire l’applicazione della norma per mancanza di mezzi.Sarebbe un fallimento per tutti,incautamente provocato da un emendamento che si vorrebbe subito adottato da una legge scritta sull’onda di una emergenza mediatica.

Se si vuole scrivere una norma, anche per decreto, sulla sicurezza in montagna, che riguardi sia i risvolti penali come quelli della formazione e della prevenzione , la si scriva con chi quotidianamente opera nel settore e lo fa con scienza e coscienza(gli uomini del Soccorso alpino e speleologico, le Guide alpine, i Maestri di sci,il Club Alpino italiano e la Fisi,gli esperti dell’esercito e delle diverse polizie,i responsabili degli impianti di risalita e delle piste, gli enti locali e le regioni)

Così come è, spuntata dal nulla e frutto di improvvisazione ,la norma crea più danni dei problemi che pretenderebbe di risolvere.

siamo nelle mani di molti politici fanatici che sparano cazzate tanto per accaparrarsi voti (es.Bertolaso che di minchiate ne stà sparando a raffica e poi c’è chi lo vorrebbe ministro!!)
Sono d’accordo con il regolamentare il fuori pista nelle zone limistrofe alla piste di discesa (tanto blasonate e sponsorizzate dagli stessi enti gestori-Livigno x fare un esempio)spesso intrapresi da sciatori spovvisti di arva/sonda/pala (bisogna dirgli che la giacchina da figo con l’inserto Recco non serve ad una mazza!!!).
Credo sia giusto,come avviene già in Svizzera con la Rega,predisporre delle assicurazioni che coprano le spese di soccorso …
E’ un vero casino…secondo mè,sull’onda dell’opinione pubblica, si inventeranno leggi assurde,divieti e multe salatissime…d’altronde si sono pure inventanti di portarti via la macchina se ti bevi qualche birra in più nella notte di Capodanno!!!
Questo è proibizionismo e cassa non prevenzione…

ammettiamo invece che il decreto legge passi…

ammettiamo che delle persone terze assistano ad una valanga in cui vengono seppellite una o più persone…
Normalmente come ci si comporta? Si cerca di prestare AIUTO! Con la vista, con gli Arva, avvisando al più presto possibile il Soccorso Alpino, ecc.

Ma… tutto questo per finire (molto probabilmente) in galera se ci sono delle vittime? Chi vorrà credere che l’altro gruppo era indipendente… mancando pure i testimoni.

Quindi reazione a questo punto più che umana (se vado in galera, il mio futuro, la mia famiglia, il mio lavoro???), scappa, scappa più veloce che puoi! A chi tocca, peggio per lui (o loro).

Avete pensato a questo aspetto a dir poco grottesco ma quasi inevitabile?

Alla faccia della solidarietà fra i frequentatori della montagna.

Ma dove vogliono portarci questi (ir)responsabili della politica italiana?

Personalmente ho solo un sollievo in questa vicenda. Il fatto di abitare vicino alla Svizzera. Si quella nazione di gente « inquadrata », dove ci si può muovere solo rispettando « mille » regole e chi più ne ha più ne metta, ma dove ancora nel 2010 possiamo frequentare la montagna, certamente con responsabilità ma sostanzialmente in libertà.

E, scusate, non è poco…

Per la cronaca il decreto è passato questa sera alla camera senza gli emendament con le multe e il carcere. Adesso passa al Senato.

Posted as guest by rovedatti 1:

E’ proprio una bella notizia di MERDA.

Intanto anche quì su Montagna.tv un coro di lamentele anche degli alpinisti più illustri.
http://www.montagna.tv/?q=node/11740

Per fortuna è saltato tutto :slight_smile:

http://www.scivolare.it/dettaglio.php?idArticolo=320&menu=home&tipo=articoli&hMenu=2

Certo che Bertolaso non ne esce bene, con la pessima figura di aver voluto intervenire in ambiti che indubbiamente dimostra di non conoscere. Propongo: un tapiro x Bertolaso! :lol:

Bormio: condanna a 10 mesi per lo sciatore che fece staccare la valanga

http://www.vaol.it/it/notizie/bormio-condanna-a-10-mesi-per-lo-sciatore-che-fece-staccare-la-valanga.html

fonte: vaol.it