.......non è sempre facile

Posted as guest by patrizia:

Non è sempre facile trovare un compagno di arrampicata.
Nonostante appartenga ad un gruppo cai con un illustre curriculum, non sono ancora riuscita a trovare una persona che possa condividere con me esperienze di arrampicata in ambiente. Le ipotesi che mi sono fatta sono molte, sarei pero’, contenta di poter sentire opinioni di arrampicatori « incalliti » e non, e conoscere le loro motivazioni.
La mia esperienza rispetto l’arrampica si svolge prevalentemente d’estate. Ho iniziato 3 anni fà, ho fatto due corsi di AR 1 dove ho potuto cimentarmi da seconda in diverse arrampicate la cui espressione massima è avvenuta sul Campanile Basso o la cresta sud del Salbitschin (Gottardo).
Le varie ipotesi che mi sono fatta abbracciano aspetti personali e professionali.
Oltre alle performance dei protagonisti, sicuramente la sintonia caratteriale è utile.
Di cosa ha bisogno un arrampicatorre per sentirsi tranquillo durante l’arrampicata?
Dell’esperienza dell’altro? Del sentirsi sicuro in caso di difficoltà? Aver una compagnia divertende e che sdrammatizza? Un trascinatore? ???
Queste ed altre domande a voi amanti della montagna.
Saluti Patrizia (42 anni)
PS
sarebbe assurdo omettere un informazione importante.
Per me affrontare la montagna in tutti i suoi aspetti è in primis rispettare lei e i miei limiti, divertirmi e stare bene per promuovere quello stato di benessere che durante le esperienze lavorative e non, spesso ci vengono a mancare.

[%sig%]

Posted as guest by Yura:

Bhè devo dire che secondo me ci hai preso in pieno. Nel senso che queste quattro componenti che tu hai citato pensandoci bene, nel mio caso almeno, sono presenti, magari in percentuali differenti a seconda della circostanza.
Ti porto la mia esperienza che poi è, naturalmente, anche quello dei miei compagni di avventura, sperando che questa ti possa aiutare.
La maggior parte di noi si è avvicinata alla montagna con l’ esperienza di campeggio parrocchiale, poi, un paio di quelli più « vecchi », hanno fatto un corso di arrampicata con il CAI. Il problema dopo il corso era quello di continuare, nel senso di rendersi indipendenti, perchè naturalmente un corso ti insegna le basi ma poi…non sempre trovi istruttori che ti portano in montagna, e poi non è detto che ti siano tutti simpatici ecc. ecc. oltretutto anche loro hanno voglia di fare salite che per un principiante sarebbere un po’ troppo impegnative e vi di questo passo.
La conseguenza è stata il successivo coivolgimento degli altri amici in questo tipo di attività. Quindi si è formato un gruppetto di appassionati che ha cominciato gradatamente a diventare indipendente, nel senso che i primi tiri di corda da primo sono stati fatti in una palestra di roccia su difficoltà di III grado ( e che strizza), per poi passare alle prime vie facili in montagna e via di questo passo.
Per farla breve ti posso dire che nel nostro caso, oltre alla passione per la montagna, c’è anche, o sopratutto, il piacere dello stare assieme, indipendentemente dal tipo di attività: vie facili, vie difficili, alta montagna, sci-alpinismo, escursioni con le famiglie ecc. ecc.
Non so se mi sono spiegato bene…comunque cerca per prima cosa degli amici che abbiano, o che possano avere (gliele puoi trasmettere tu) le tue stesse passioni.
Ciao e buone salite

[%sig%]

Posted as guest by luna:

Grazie del contributo.
Patrizia

Posted as guest by Ai@ce:

patrizia scritto:

Le varie ipotesi che mi sono fatta abbracciano aspetti
personali e professionali.
Oltre alle performance dei protagonisti, sicuramente la
sintonia caratteriale è utile.
Di cosa ha bisogno un arrampicatorre per sentirsi tranquillo
durante l’arrampicata?
Dell’esperienza dell’altro? Del sentirsi sicuro in caso di
difficoltà? Aver una compagnia divertende e che sdrammatizza?
Un trascinatore? ???

Ciao Pat,

bravissima per il Salbitjen e il Campanile.
Ti rispondo da un punto di vista personale di chi ha trovato una compagna di vita e di montagna.
Si, la sintonia di carattere è certamente utile anche se è molto piu’ importante la sintonia di mete e di aspirazioni in modo da poter decidere insieme secondo capacità, voglia ed esperienza di entrambi.
Per me, soprattutto in arrampicata, dove mi sento un po’ meno sicuro, è importante affrontare salite che mi permettano di avere sotto controllo la situazione. Mi spiego meglio. Salite in cui le mie capacità e quelle della mia compagna siano all’altezza anche in caso di imprevisto. Per questo scegliamo vie nelle quali le capacità di entrambi siano messe alla prova ma non al limite. Tuttavia non per questo sminuiamo il valore delle stesse. Anzi cerchiamo sempre linee estetiche o mete capaci di far sognare.
Direi che non è ne’ la simpatia ne’ la capacità di trascinare la qualità migliore di un compagno/a di cordata. Piuttosto direi la capacità di interpretare i desideri e le paure del compagno e di farvi fronte nel modo migliore.
Un esempio: ultima gita di scialpinismo di stagione, la mia compagna perde un bastoncino in un crepaccio ad inizio gita. Io normalmente avrei rinunciato, logica vuole che non si affronti una salita senza un bastoncino. Ma questo mi sarebbe anche costato molto vista la giornata, il luogo e la meta. Lei ha capito, la sua volontà di portare a termine la salita era ancor maggiore della mia. Cosi’ ci siamo fatti la salita con tre bastoncini, lei utilizzando la mia picozza (un po’ piu’ lunga), in discesa abbiamo fatto cambio (io scio un po’ meglio). Alla fine una splendida salita insieme e la dimostrazione che « dove c’e’ la volonta’ c’e’ una via ».
Buone salite,
Ai@ce

Posted as guest by keuno patrizio:

save sono qualcuno chi vuole imparare la lingua italiana ma non so come fare .dunque queste che voglio è di ricevere dei corsi per internet sopratutto dei corsi sulle preposizione perché là sono tanto debole .conto su voi .un’atra cosa non dei soldi .auitate mi .arrivederci

Posted as guest by mamo:

Secondo me , la cosa migliore è ampliare il più possibile la cerchia di amicizie con la passione per la montagna .
In questa maniera si possono avere più occasioni di uscite in montagna che vanno a buon fine . Anche se ciò , a volte , può risultare controproducente ; nel senso che si va in montagna con persone che , alla fine , non si dimostrano all’altezza delle proprie aspettative . Magari perchè sono antipatiche oppure per altri infiniti motivi .
Ma disponendosi in maniera propositiva , si hanno più occasioni e quindi anche più occasioni di trovare compagni e compagne interessanti e piacevoli .
ciao mamo