Ciao.
Dopo decenni di scarnificazioni e chilometri di cerotto, ho risolto completamente il problema combinando i fattori seguenti, tutti o in parte, e li elenco in ordine di importanza secondo me:
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pasta Fissan, quella per il culetto dei bambini, confezione blu scura (più densa). Spalmare abbondantemente sulle parti a rischio. Ogni possibile vantaggio per la pelle, le calze, la scarpetta,gli odori.
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Scarpa F1 modificati gara. Ma dopo un po’ , col piede fatto , nessun problema neanche con altri scarponi.
-Prime uscite (dell’anno, degli scarponi nuovi, delle calze nuove…) senza esagerare in dislivello e velocità. Intanto la pelle si abitua.
-Partenza gita LENTA. Se parte subito l’infiammazione, l’effetto è moltiplicato e ha molto tempo per peggiorare.
-Calzettone grosso prevalentemente in cotone, che è idrofilo, assorbe umidità e così ce n’è meno disponibile a macerare la pelle.
-Gambaletto in nylon da donna eventuale sopra al calzettone, riduce l 'attrito tra scarpetta e calzettone.
-Borotalco all’interno della scarpetta, solo quelle termoformabili in espanso a cellule chiuse.
-Lavaggio o almeno risciacquo delle scarpette ogni tanto, senno’ aumenta di gita in gita il tasso salino, o quello che è, all’interno della scarpetta .
-Lubrificazione al silicone spray delle parti mobili dello scafo.
-Mi pare che così dovrebbe bastare…
Il cerotto lo uso solo più per giri lunghissimi per prevenire sfregamenti sul cavo plantare nella zona dello spigolo del plantare interno, non si sa mai. Per risparmiare, cerotto da 5 cm in tela bianca traforata, quello che usano i calciatori per i parastinchi. 2 strati è meglio.
Ciao