Posted as guest by Fabrizio:
Mi aggancio all’ultimo messaggio inviato puntualmente da Franz (che ringrazio) sul topic ‹ siamo alla frutta ›.
Bel lavoro quello di ricky, vedremo nel prossimo futuro se i dati rilevati quest’anno sono veramente un’anomalia o ahimé si prestano a diventare la norma.
Perchè questa è la chiave di volta del tutto: anomalia o normalità?
Ovviamente il tutto visto con una scala temporale che è quella dell’uomo, perchè poi in realtà le dinamiche del clima si realizzano in tempi che seppur non geologici sono spesso superiori a quelli della vita umana e per questo possono sfuggire alla nostra comprensione od osservazione. Le variazioni si realizzano con il classico trend seghettato, che può essere colto solo se visto su un set di dati molto esteso. In realtà i picchi dicono poco ce ne sono sempre stati e ce ne saranno (ed anche nel lavoro di Scotti emergono), sia per quanto riguarda le temperature sia per le precipitazioni. E noi spesso ricordiamo solo i picchi e non tutto il resto che sembra normale ma impercettibilmente cambia. Se non ci credete cercate su internet una qualsiasi stazione meteo che abbia dati per circa un centinaio di anni (ma già cinquanta vanno bene) vi accorgerete di un trend di questo tipo nell’analisi del campo termico.
Comunquue proprio l’altro giorno leggendo un articolo dei primi anni 70 (pubblicato nella monografia ‹ La Svizzera ed i suoi ghiacciai ›) veniva già messo in evidenza un trend al rialzo del contenuto di CO2 nell’atmosfera e nel contempo un rialzo termico (iniziato peraltro con la rivoluzione industriale e quindi l’impiego massiccio dei combustibili fossili). Gli autori in qualche modo si ritenevano fortunati di poter assistere in real time ad un evento fisico che avrebbe potuto modificare la dinamica dell’atmosfera. Bisogna ricordare che queste osservazioni venivano postulate in un periodo in cui il clima sulle Alpi era piuttosto differente dall’attuale. Difatti sulle Alpi ma non solo tra la fine degli anni 60’ e gli inizi degli anni 80’ si è assistito (io ne sono stato testimone anche con la mia tesi di laurea in glaciologia) ad una rapida avanzata glaciale che ha portato il 90% degli apparati alpini ad aumentare di volume manifestando con un progresso frontale e la costruzione di nuovi apparati morenici (ancora ben visibili). Questa fase si è poi rapidamente esaurita e la regressione glaciale iniziata nella seconda metà del XIX secolo ha ripreso il suo corso per intensificarsi in questi ultimi dieci/quindici anni.
Ci sarebbe da parlarne degli anni senza peraltro giungere a nessuna conclusione visto che tutti gli studiosi ne stanno ancora discutendo. Di sicuro assistiamo ad un’incremento esponenziale dei gas resposabili dell’effetto serra, senza il quale comunque la vita sulla terra non sarebbe possibile. L’energia accumulata in milioni di anni nella crosta terrestre sottoforma di idrocarburi è stata rilasciata in 150 anni con un trend esponenziale. Questo è certo e lo si deve capire. La CO2 utilizzata dagli organismi marini per produrre il loro scheletro calcareo e dai vegetali (più marini che terrestri) è stata accumulata sottoforma di idrocarburi. Ora l’uomo con l’estrazione e la combustione di questi composti sta reimmettendo nell’atmosfera in un tempo ridottissimo tutta questa CO2 e quindi energia. Potremmo dire che da energia potenziale siamo passati ad energia cinetica, se c’è un fisico mi fa il culo, ma secondo me il paragone è esplicativo. Il sistema sicuramente cerca un suo equilibrio ma le dinamiche sono così rapide che la natura per farlo deve utilizzare eventi direi spettacolari (tra l’altro tipici dei climi tropicali). Ecco questo secondo me si prospetta per il futuro un clima ‹ spettacolare › con fenomeni rapidi e contrastanti che si generano per la grande quantità di energia (calore) che affluisce nell’atmosfera e soprattutto negli oceani.
Concludo ricordando che la storia della Terra è segnata da incredibili sconvolgimenti climatici in epoche in cui l’uomo ancora non aveva ancora posto piede sul pianeta e che tutto ciò che le era glaciali avevano creato in centinaia di migliaia di anni le fasi interglaciali hanno distrutto in poche migliaia di anni. Questo è un concetto che deve essere chiaro. Pensate alle ultime quattro glaciazioni (Gunz, Mindel, Riss e Wurm) che hanno portato alla formazione di una calotta glaciale di circa 3 km di spessore sulle Alpi e presente sino a 25000 anni fa. Ebbene in poco meno di 10000 anni si è sciolto tutto. Avremmo potuto salire il Cevedale partendo da Meda con gli sci ai piedi!
Quindi dinamica alquanto differente!!
Fabrizio
ps scusate se magari il discorso è poco filante ma l’ho buttato giù in tempo reale.