in italia il sindaco può vietare certe attività, se le ritiene pericolose
questo però, a volte, avviene in modo esagerato, oltre il buonsenso e con divieti non legittimi
ne sono un esempio recente i divieti che in questi giorni sono stati imposti in molte valli del cuneese e non solo
comincerei col sottolineare che, normalmente, le grandi associazioni hanno voce in capitolo sulle norme che riguardano la loro attività
questo succede raramente per il CAI: in questo momento è particolarmente visibile
nonostante i suoi innumerevoli associati, non ha fatto parola
invece noi iscritti vorremmo essere fortemente rappresentati in questa, come in altre analoghe situazioni
e a proposito delle ordinanze:
l’ordinanza del sindaco che vieta lo scialpinismo è legittima solo se contingibile ed urgente, cioè strettamente collegata e giustificata da una esigenza TEMPORANEA (forte pericolo per un certo periodo, in una certa zona)
non è pertanto legittima una ordinanza che vieti l’attività dello sci fuoripista, per lunghi periodi, anche quando il pericolo si è ridotto e in modo generico su tutto il territorio del comune
quanto sopra è tratto dalla risposta dell’avvocato che conduce la rubrica neve e diritto sulla rivista skialp, al quesito di un lettore relativo a un analogo problema
Divieto di praticare scialpinismo
pensa a quel Sindaco, quando revocherà l’ordinanza. Se dovesse poi capitare un incidente, la denuncia è d’obbligo… E’ logico che dal momento che revoca il divieto è sottointeso che il pericolo non sussite più… Quindi o il divieto vale per tutta la stagione o (consiglio) meglio lasciar perdere!
quindi dovremo aspettarci un giorno « è fatto divieto di percorrere qualsiasi tipo di carreggiabile, su tutto il territorio del comune, con mezzi motorizzati e non, abili a raggiungere velocità superiori a tot km/h, in quanto tali mezzi possono provocare incidenti anche mortali, a danno proprio ed altrui, come da statistiche rilevate »
oppure « è fatto divieto ad ogni residente del comune di mangiare salami e cotechini, lardo e grassumi vari; è fatto divieto di superare una certa quantità di grasso corporeo, e fatto obbligo di misura con plicometro; ogni cittadino, residente e non, deve tassativamente percorrere a piedi un tot di km giornalieri (o comunque eseguire una equivalente attività fisica tra le seguenti elencate:…elenco…) e ciò al fine di evitare malattie cardiovascolari e quant’altro, che, come ben si sa, sono di aggravio alle finanze già depauperate di detto comune »
in effetti non ne uccide più l’auto e la vita sedentaria?
per me l’argomento non vale la discussione, ovvero: con il burocrate la dialettica non vale :rolleyes: