Difficoltà nello scialpinismo, a cura di Marco Maffeis (I.S.A. – I.N.V.)

Posted as guest by Rovedatti Giovanni:

La valutazione della difficoltà nello scialpinismo

a cura di Marco Maffeis (I.S.A. – I.N.V.)

Il problema della classificazione delle difficoltà scialpinistiche ha origini lontanissime e da sempre ha suscitato dibattiti e perplessità nei frequentatori della montagna invernale. Infatti se è relativamente semplice definire - basta misurarla ! - l’inclinazione di un dato pendio, quando si vuole dare una valutazione globale della difficoltà di un itinerario scialpinistico le cose si complicano inevitabilmente. Entrano in gioco infatti molti fattori non facilmente quantificabili né tantomeno misurabili, che spesso risulta difficile condensare in uno scarno grado di difficoltà : probabilmente diversi scialpinisti, al ritorno da una gita si saranno chiesti il perché di una valutazione che non aveva poi trovato riscontro sul terreno.

Vediamo quindi come, in passato e più recentemente, si è affrontato l’argomento.

  1. Introduzione storica

Il primo sistema di valutazione delle difficoltà scialpinistiche risale alla fine degli anni ‘40. Fu introdotto dal francese Gérard Blachère ingegnere di Ponti e Strade. Frequentava abitualmente l’Oisans ove ha realizzato diverse prime ascensioni con sua moglie.

La Scala « Blachère »

E quella tuttora utilizzata nella quasi totalità delle guide di itinerari in Italia, mentre non viene quasi più utilizzata nelle nuove guide Francesi e Svizzere, nonché nei siti internet esteri del settore (nei quali si sta affermando la Scala Alpina desritta più avanti).
Questo sistema molto semplice consiste in tre abbreviazioni principali e una abbreviazione complementare.

· MS: Medio Sciatore (in origine SM: Skieur Moyen). E in grado di curvare su pendenze medie inferiori a 25°. Teme il ripido e i passaggi stretti.

· BS: Buon Sciatore (BS: Bon Skieur). Padronanza tecnica su terreno ripido fino a 40° e nei canali stretti.

· OS: Ottimo Sciatore (TBS: Très Bon Skieur) (all’epoca senza ulteriori precisazioni). Si può anche trovare ES : Excellent Skieur

A: Alpinista. L’aggiunta di questa lettera indica un itinerario con difficoltà di carattere alpinistico per le quali lo sciatore deve conoscere l’utilizzo della corda, della piccozza o dei ramponi (attraversamento di ghiacciai crepacciati, tratti di arrampicata, pendii ripidi, lunghezza dell’itinerario, cornici, etc.). Si ottiene così:

· MSA: Medio Sciatore Alpinista (SAM : Skieur Alpiniste Moyen)

· BSA: Buon Sciatore Alpinista (BSA : Bon Skieur Alpiniste)

· OSA: Ottimo Sciatore Alpinista (TBSA : Très Bon Skieur Alpiniste)

La Scala « Traynard »

Philippe Traynard, professore universitario a Grenoble e sua moglie Claude sono autori della celebre trilogia « 101, 102, 103 sommets à ski ».
Per valutare gli itinerari dei suoi libri Philippe Traynard utilizza il sistema Blachère ma gli aggiunge una valutazione dei passaggi in discesa da S1 a S6.
Il passaggio, o tratto di una discesa, viene così valutato facendo un parallelo con la Scala delle difficoltà alpinistiche dell’epoca che andavano dal 1° al 6° grado.
Questo sistema, dopo esser stato adattato per tener conto del’evoluzione del livello degli sciatori, è tuttora utilizzato nelle valutazioni come complemento della Scala Alpina.

La Scala Alpina

Negli anni ‘80, gli autori di guide di itinerari riesaminano il problema della scala delle difficoltà poiché il livello medio degli itinerari di scialpinismo si è evoluto considerevolmente. Francois Labande inizia ad utilizzare la Scala Alpina nelle sue opere dell’epoca.
Essa riprende la Scala UIAA utilizzata in alpinismo e messa a punto negli anni ’20 dal tedesco Willo Welzenbach. Rappresenta il sistema di valutazione generale delle difficoltà di un itinerario scialpinistico attualmente più utilizzato nelle guide di lingua Francese.
La Scala alpina è completata dalla valutazione « Traynard » dei passaggi in discesa, con la comparsa del grado S7 e un riaggiustamento della definizione dei livelli per tener conto dell’evoluzione tecnica degli sciatori e del materiale.

La valutazione si affina e si evolve ancora

Verso la fine degli anni ‘90, Volodia Shahshahani, giornalista e appassionato di scialpinismo (termine che lui stesso ha largamente contribuito a far conoscere in Francia – in passato si parlava di ski de randonnée o ski de montagne) inizia a pubblicare delle guide di itinerari scialpinistici.

In questa occasione propone un sistema di valutazione ancora più fine (la Scala « Toponeige ») in modo da provare a descrivere meglio la difficoltà della discesa.
La Scala Alpina viene mantenuta per indicare le difficoltà della salita. Ad essa si aggiunge una doppia scala difficoltà tecnica/esposizione specifica per la discesa.

  1. Valutazione delle difficoltà nello scialpinismo

E necessario distinguere tra la valutazione di un itinerario e la sua difficoltà reale.

ü La valutazione è un’indicazione relativa al livello di un itinerario effettuato in condizioni « standard ».

ü La difficoltà reale incontrata sul terreno è direttamente correlata con la valutazione dell’itinerario ma deve essere aumentata (o diminuita) in funzione delle condizioni incontrate (meteo, nivologia, condizione fisica del momento…).
Contrariamente alla valutazione, la difficoltà reale di un itinerario può cambiare da un giorno all’altro, ed anche da un’ora all’altra …

La valutazione generale di un itinerario

Utilizzata nelle guide di itinerari, la valutazione permette di descrivere la difficoltà generale di una gita realizzata in condizioni standard. Come per l’alpinismo, la la valutazione di un itinerario è un dato indicativo, definito a titolo indicativo, che permette di classificare gli itinerari. In effetti, le condizioni meteorologiche e nivologiche incontrate possono modificare completamente le caratteristiche e la difficoltà di un itinerario.
La definizione « condizioni standard » sottintende :

· Condizioni meteorologiche buone: buona visibilità e vento debole

· Condizioni della neve normali, cioè favorevoli ma non eccezionali (neve trasformata)

· Una buona condizione fisica

· Uno zaino « da giornata »

La valutazione generale comprende diversi parametri, dei quali il più importante è la difficoltà tecnica della discesa in sci. La continuità del pendio è importante, così come la lunghezza dell’itinerario e la continuità delle difficoltà sia in salita che in discesa.
Infine la valutazione deve tener conto dei pericoli oggettivi della montagna (crepacci, seracchi, rischio valanghe) senza dimenticare la complessità dell’itinerario o l’impegno (anche psicologico) per certe zone remote.

N.B. :La valutazione di un itinerario scialpinistico non fornisce alcuna indicazione nivologica.

Per esempio, un itinerario facile può essere estremamente rischioso e pericoloso in certi giorni se passa ai piedi di pendii valangosi.

  1. La Scala Alpina

La scala di valutazione alpina è essenzialmente una scala di valutazione generale che riprende la Scala UIAA utilizzata in alpinismo e messa a punto da Wilo Welzenbach.

· F : Facile

· PD : Poco Difficile

· AD : Abbastanza Difficile

· D : Difficile

· TD : Molto Difficile (Très Difficile)

· ED : Estremamente Difficile

· ABO : Abominevole (o EX per Eccezionalmente difficile)

A questa scala di base si aggiungono eventualmente i segni + (più) o - (meno) che permettono di affinare un po’ di più la valutazione generale dell’itinerario.

Parametri considerati

Questa valutazione generale considera numerosi parametri.

La difficoltà d’insieme tiene conto non solamente della ripidezza e della continuità dei pendii, ma anche della lunghezza dell’ itinerario, dei passagggi stretti, dell’esposizione - termine preso nel senso alpino, per includere la presenza di salti rocciosi in particolare - delle difficoltà della salita a piedi, perfino della scalata in certi casi.

· Esposizione

L’esposizione di un itinerario varia in funzione dei rischi oggettivi che dovrà fronteggiare lo sciatore:

· Pericoli diretti: rischio di caduta di pietre, di seracchi…

· Pericoli indiretti: ostacoli che rendono più gravi le conseguenze di una caduta dello sciatore: seraccate, salti rocciosi, crepacci, terminali ma anche la ridotta larghezza di un couloir …

Da notare che sui pendii ripidi l’esposizione varia con il tipo di neve : 40° su neve molto dura o ghiaccio non ha nolla a che vedere con la stessa pendenza in neve polverosa …

· Impegno (engagement)

L’impegno dell’itinerario include diversi criteri: il grado di isolamento, l’altitudine, la lunghezza del percorso e il dislivello che influiscono sulla freschezza atletica dello sciatore e quindi sulle sue capacità fisiche ad affrontare un passaggio delicato.
Si possono anche aggiungere all’impegno certi fattori che influenzano il morale dello sciatore: soleggiamento del pendio (i passaggi all’ombra sono più inquietanti), ma anche in parte la presenza di elementi caratterizzanti l’esposizione. Non è mai facile sciare con la paura pensando al salto che si farebbe cadendo sopra una seraccata…
Se l’inclinazione e l’esposizione sono relativamente quantificabili, l’impegno sarà molto soggettivo e varierà in funzione della personalità, dell’esperienza e dell’allenamento dello sciatore …

La valutazione puntuale

E la valutazione di un breve passaggio che viene aggiunta in caso di necessità specifica.
La valutazione puntuale è in particolare molto utile per indicare un breve passaggio ripido in una discesa globalmente più facile, o per segnalare un passaggio esposto.
La specificazione dei passaggi o tratti di discesa viene aggiunta in caso di necessità specifica:

S1 : itinerario facile che non richiede tecnica particolare per muoversi in sicurezza (per esempio: strada forestale).

S2 : Pendii abbastanza ampi, anche un po’ ripidi (25°), o itinerari vallonati (livello tecnico di controllo delle derapate e curve su tutte le nevi).

S3 : Inclinazione dei pendii fino a 35° (le piste nere più ripide delle stazioni sciistiche, con neve dura). La sciata su tutti i tipi di neve deve svolgersi senza difficoltà tecnica.

S4 : Inclinazione dei pendii fino a 45° se l’esposizione non è troppo forte; a partire da 30° e fino a 40° se l’esposizione è forte o il passaggio stretto. Diventa indispensabile una ottima tecnica sciistica.

S5 : Inclinazione da 45° a 50° e più se l’esposizione è moderata. A partire da 40° se l’esposizione è forte.

S6 : Oltre i 50° se l’esposizione è forte, come quasi sempre avviene. Altrimenti a partire da 55° per dei corti passaggi poco esposti.

S7 : Passaggi a 60° o più, o salto di barre rocciose su terreno molto ripido o esposto (che spesso sono sinonimi)

Queste valutazioni si suppongono stabilite in condizioni di neve favorevoli, cosa che non accade spesso sui pendii molto ripidi o estremi. In tal caso si ragionerà su condizioni tali che uno sciatore molto esperto riesca ad avere un margine di sicurezza sufficente in funzione della qualità effettiva della neve (che è un dato soggettivo…)

Altri parametri

La valutazione cerca di fornire una visione obiettiva e standardizzata del livello dell’itinerario, ma per un dato livello teorico, la difficoltà realmente incontrata può variare per un itinerario in funzione di diversi parametri.

Variazione della difficoltà in funzione del tipo di neve

Per farsi un’idea dell’importanza della neve nella difficoltà di un itinerario, ecco qui sotto una tabella comparativa della difficoltà di un dato pendio, in funzione del tipo di neve. I valori sono quelli della valutazione puntuale.

Inclinazione
Tipo di neve
15°
25°
35°
45°
50°

55°

trasformata
1
2
3
4
5
6

polverosa
3
2
2
2
3
4

crostosa
3
4
3
3
4
5

dura
2
2
4
5
5
6

ghiacciata
3
4
5
6
6
7

Importanza della meteo

Le condizioni meteo possono complicare la vostra gita. Ovviamente, le condizioni meteo hanno grande influenza sulla qualità della neve , ma anche sulla visibilità del terreno (la luce diffusa per esempio cancella tutti i rilievi…), oppure ancora sulla dispersione termica (e dunque sull’affaticamento dello scialpinista).

Itinerario di giornata o raid: un itinerario valutato D effettuato in giornata è meno difficile che se lo si percorre dopo 5 giorni di raid con pernottamenti in tenda o igloo e con uno zaino da 25 Kg.

  1. Esempi di valutazione con la Scala Alpina

F : Facile
Pointe de la Pierre (Val d’Aosta)

Spitzhörli, dal Passo del Sempione

PD- : Poco Difficile inferiore
Seehorn, da Gaby (Sempione)

Colle di Rima, da Rima

PD : Poco Difficile
Breithorn Occidentale, via normale

Colle del Piccolo Altare, da Rima

Galehorn, via normale (Sempione)

Senggchuppa, dalla Nanztal (Sempione)

Allalinhorn, via normale

PD+ : Poco Difficile superiore
Punta Gnifetti, via normale

Passo della Miniera, da Carcoforo

Breithorn, dal Passo del Sempione

Alphubel, dalla Langflue

AD- : Abbastanza Difficile inferiore
Pizzo Tignaga, da Carcoforo
Böshorn, versante Nord (Sempione)

Dôme du Monetier per il ghiacciaio di Monetier

AD : Abbastanza Difficile
Mont Blanc du Tacul, via normale
Dôme de neige des Ecrins, via normale

Tossenhorn (Sempione)

AD+ : Abbastanza Difficile superiore
Hübschorn, couloir NW
Dom, via normale D- : Difficile inferiore
Passo del Gatto, Tagliaferro, da Rima
Col du Belvédère, versante Nord

D : Difficile
Monte Bianco, parete Nord

Lyskamm Orientale, cresta Est

D+ : Difficile superiore
Bec d’Epicoune, via normale
La Tour Ronde, couloir Gervasutti

TD- : Molto Difficile inferiore
Senggchuppa, parete NordEst

La Tour Ronde, couloir Gervasutti

TD : Molto Difficile
Täschhorn, versante Ovest

Les Courtes, couloir NE
Punta Zumstein, Canalone Marinelli

TD+ : Molto Difficile superiore
Pigne d’Arolla, parete N
Aiguille Verte, couloir Whymper

ED- : Estremanente Difficile inferiore
Lenzpitze, parete N
Mont Blanc du Tacul, couloir Gervassuti

ED : Estremanente Difficile
Lyskamm, parete NordEst

Obergabelhorn, parete N
Aiguille Verte, couloir Couturier

ABO : Abominevole (o EX: Eccezionalmente difficile)

Aiguille Verte, versante Nant Blanc
Les Courtes, via degli Austriaci

  1. Conclusioni

La valutazione Blachère è totalmente soggettiva poiché si basa sul livello dello sciatore. Qual è la definizione corretta di un Ottimo Sciatore: uno sciatore che ha padronanza delle tecniche (e quali tecniche ?), uno sciatore che non cade mai; uno sciatore che sa perfettamente valutare la situazione; … ? Al proposito rimane sempre emblematica una riflessione di Alberto Paleari : “La scala Blachère e il filosofo Protagora di Adbera (l’uomo è la misura di tutte le cose) non mi hanno mai convinto. Più che le difficoltà della gita, la scala delle difficoltà scialpinstiche misura – a posteriori – l’abilità di chi la compie. E come se la violenza delle onde non fosse misurata dalla loro altezza e dalla forza del vento, ma con giudizi sulla capacità del marinaio (buon navigatore, ottimo navigatore, ottimo navigatore oceanico). E come se i gradi del vino fossero misurati dall’ebrezza di chi lo beve”.

La Scala Alpina invece, rapportandosi all’alpinismo, fornisce una valutazione più rigorosa della difficoltà, pur non facendo nessuna distinzione tra salita e discesa che sono valutate globalmente. Per questo ad essa si abbina la valutazione puntuale dei tratti più significativi della discesa. Per semplificarne l’introduzione si può stabilire una corrispondenza tra i primi tre gradi e la Scala Blachère, cioè MS = F (facile), BS = PD (Poco Difficile), OS = AD (Abbastanza Difficile). I gradi seguenti , D, TD, ED riguardano lo sci ripido e lo sci estremo.

Per quanto riguarda la più recente Scala « Toponeige », la sua applicazione mi risulta sia ancora limitata e personalmente la ritengo eccessivamente macchinosa: a voler essere toppo precisi a volte ci si perde in una selva di sigle di difficile interpretazione (nonché di discutibile utilità pratica). Per chi comunque volesse approfondire l’argomento, il riferimento è al sito internet www.ffme.fr, da cui è tratta buona parte di questo articolo.

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Posted as guest by Flash:

Interessante, ma…
perchè hai aperto questo topic?

Posted as guest by Rovedatti Giovanni:

HO FATTO UN COPIA INCOLLA, ANCHE SE IN ORIGINALE E’ UN PO’ DIVERSO.
CIAO GIO.

Posted as guest by Marco Maffeis:

Dato che mi sono accorto di essere stato tirato in ballo, forse è meglio precisare che il lavoro che è stato citato risale al 2001, e si può leggere in modo più ordinato qui:

http://www.caivarallo.it/commissioni/biblioteca/valutazione valanghe.htm

Va detto però che il testo risente ormai del peso del tempo che è passato: 6 anni non sono molti, ma all’epoca non erano ancora così affermate (almeno sul lato italiano delle Alpi) le scale delle difficoltà alternativa a quella storica e decisamente obsoleta di Blachere.
Si è trattato quindi di un primo tentativo di diffondere le nuove scale e di fare un po’ di chiarezza.
Tuttavia il tempo trascorso mi ha fatto ricredere su ciò che affermavo allora riguardo alla scala Toponeige, che attualmente ritengo sia nettamente la migliore almeno per quanto riguarda gli itinerari di livello medio-alto.
Si può leggere qualcosa al riguardo qui, anche se in inglese (non ho trovato sul veb testi in italiano, altrimenti si può leggerlo sul libro « Ripido! » di Negri-Cardonatti):

http://www.cairnpublishing.com/author/ratings/toponeige_ratings.htm

Ciao,
Marco.

Posted as guest by cimaxi:

Pur ritenendo macchinosa e inutilmente esasperata la toponeige, chi volesse visionarne una pagina in francese, veda:
http://www.ffme.fr/ski-alpinisme/cotation/index.htm
ciao
max

Posted as guest by mame:

Sinceramente io la penso così:

" che palle !!!"

Poi con più calma ne discuteremo :va bene dare indicazioni, ma qua mi sembra che si stia burocratizzando il tutto.

Ciao.

Posted as guest by Sarah:

mame scritto:

Sinceramente io la penso così:

" che palle !!!"

Poi con più calma ne discuteremo :va bene dare indicazioni, ma
qua mi sembra che si stia burocratizzando il tutto.

Ciao.

…da che pulpito viene la predica…

Un abbraccio

Sarah

Posted as guest by mame:

Dai bello,
con che nome vuoi che ti chiami, di battesimo?, di battaglia? o quello usato su altri forum?, non nasconderti dietro un dito e finiscila di rompere in marrons in incognito marrons…chiaro?: fatti le tue gitarelle e parla quando hai tutte le info invece di sputare sentenze da…PROFESSUR.

Ciao.

Posted as guest by mamo:

[quote]mame scritto:

Dai bello,
con che nome vuoi che ti chiami, di battesimo?, di battaglia? o
quello usato su altri forum?, non nasconderti dietro un dito e
finiscila di rompere in marrons in incognito
marrons…chiaro?: fatti le tue gitarelle e parla quando hai
tutte le info invece di sputare sentenze da…PROFESSUR.

Ciao.
[/quote]

[b]Ahi, ahi, ahi …
… qui c’è baruffa nell’aria !

Statte bboni bagai ![/b]

ciao mamo

Posted as guest by Mame:

Ciao Mamo,

bbuono sto anche bbbuono, e poi questa è solo la tipica gocciolina cha fa traboccare il vaso. Mò il vaso s’è svuotato per cui…a me proprio non me ne frega na mazza…ma fino ad un certo punto…

Già da qualche altra parte avrei potuto/dovuto rispondere per le rime, ma poi mi sono trattenuto e da bravo bagai di campagna mi sono limitato a chiarire.

Moò bbasta, in tutti sensi.

Ciao.

Posted as guest by cimaxi:

ciao mame,
la miglior risposta è l’indifferenza, passa oltre!
la signorina (?) è appena stata censurata x un ot di dubbio gusto, quindi…
max

Posted as guest by Fabrizio:

Caro mame, occhio che lo stress causa la perdita dei capelli :slight_smile:
Ecco brao bagai dam a a trà e sculta:
Meteo, famiglie e tutto quanto permettendo il prox week end pensavo (con Stefano) ad una salita alla Duofur dalla Monte Rosa oppure altro montagnone da trovare. Pensaci.
Fabrizio

Posted as guest by Mame:

Ciao Fabrizio:

beh io sono già più che vaccinato per quanto riguarda lo stress e quindi…al massimo i capelli mi ricrescono.

Per il we: uhmm, parlavo con il Rusca stamattina e gli dicevo che sono sempre più tentato di finirla qui. Comunque il prox we- causa assenza prolungata della muddiera per lavoro- ben che vada potrò solo la domenica.

Per Cimaxi:

ciao Massimo,
hai presente i sperpentelli velenosi e non? Io cerco di evitarli il più possibile (mi fanno ribrezzo, veramente, anche se innocui ), ma a volte capita che passando per un sentiero escano a tradimento dal sasso sotto cui trascorrono la giornata e ti tirino una bella sgagnata e poi così come sono usciti rientrano quatti quatti. Purtroppo a volte capita e a volte capita che qualcuno alza il sasso e schiaccia la capoccia al serpentello , così, forse, impara.

Ora tornando alla nostra signorina (ma magari è anche un trans, boh, non ho mai controllato a dire la verità) che si fa censurare dai tanto vituperati moderoditattori, può fare quello che vuole, ma vafff…già si mette a denigrare in pubblico le persone e senza un apparente motivo…ma se poi continua ad arte… Come tu accenni, l’indifferenza a volte fa pù male di un attacco diretto, però sai, soprattutto in rete dove tutti conoscono tutti ma anche viceversa, passare per un pirlone ammazza padri di famiglia ( e mi riferisco ad altro toipic su altro forum dove il tirato in ballo è solo l’ultimo a venire a sapere le cose) …beh …un pò mi gira.

Per mè piantiamola qui, di cime ce ne sono a migliaia così come non mancano ottimi compagni di scivolata e quindi non abbiamo che l’imbarazzo della scelta per non trovarci in giro.

Ciao, adesso torniamo a guadagnarci la pagnotta.

PS: non si offendano i poveri serpentelli.

Posted as guest by mamo:

Ehhhh come la fai spessa …

Che colpa ne hai tu ? se il Rusca l’è un sciupà e non ti sta dietro:
e poi se voleva visitare un bel crepo dell’Aletschfirn avrà avuto i suoi buoni motivi.

Forse aveva visto un bel tocco di berna in fondo al pertugio …

:wink:

ciao mamo

Posted as guest by Flash:

Secondo te rusca si tuffa nel crepo per un tocco di berna?
Povero illuso… per me nel buco c’erano 2 bottiglie di barolo chinato… o forse 2 bottiglie di arneis… mah… misteri dello scialpinismo.

Posted as guest by Sarah:

Caro Mame

L’acidità e la supponenza delle tue gratuite frasi è la miglior risposta a chi si domanda come mai questo forum è agonizzante.

Tra qualche settimana, spariti i Prufesur della teoria del S3+ vs. S4- o dei 1585mt/h in 3minuti meno dell’anno scorso, tutto qui tornerà a tacere e sarà come gli impianti di La Thuile stamattina: UN DESERTO!

Del resto è quello che ti/vi meritate: un forum morto, di gente « morta » con la quale è inutile/impossibile scherzare o fare battute! L’unico vs ossigeno è l’autocelebrazione dell’inutile.

Altrove si ride, si scherza, ci si manda anche a cagare. Qui no.
Benissimo. Ho già dato addio da tempo a questo forum, e non me ne pento affatto.

Con simpatia.

Sarah

Posted as guest by Flash:

Sarah scritto:

Del resto è quello che ti/vi meritate: un forum morto, di gente
« morta »
con la quale è inutile/impossibile scherzare o fare
battute! L’unico vs ossigeno è l’autocelebrazione dell’inutile.

Sarah

oh mio dio sono mortooooooooooo…

sob… nemmeno la pensione sono riuscito a godermi e mi tocca passare l’eternità in mezzo a sta banda di autocelebratori dell’inutile… sob

:-((((

per fortuna la mia attrezzatura da sci mi ha seguito nell’aldilà

;-))))

Posted as guest by Mame:

Andrea Maraschi alias Marantz alias Trasudo Pulver alias TrasudoZolfo alias Sarah ha concluso:

« Benissimo. Ho già dato addio da tempo a questo forum, e non me ne pento affatto. »

bravo, ben fatto

e allora non tornarci a rompere sotto mentite spoglie: se vi deve essere coerenza che ci sia fino in fondo!!

Per il resto, lasciamo perdere.

Ciao.

Posted as guest by gio:

perchè andare sul personale??

perchè spiattellare in piazza così nomi, cognomi etc? …presunti tali, poi.

si invoca tanto la correttezza, la serietà e l’ordine in questo forum.
premesso che io ritengo una BELLA MERDA tutti questi metodi, sulla rete,
chiedo che il post sopra sia cancellato o corretto.

altrimenti che rivengano messi on-line tutti gli altri mòderati.
se le regole ci sono, che ci siano per tutti.

ciao
g

Posted as guest by Mame:

Ciao Gio, (vabbè non uso il tuo usuale nomignolo:se non erro poi anche tu avevi pubblicamente proclamato che questo forum era una m…a e che non ci avresti più bazzicato!!!)

chiedi quello che vuoi, è più che lecito e non costa niente, poi non chiedere a me perchè io proprio non mi sogno minimamente di moderare ,

ma spiegami tu quello che dovrei fare di fronte a uno che sta cercando tutti gli appigli per attaccare a testa bassa (e guarda che non è manco la prima volta) : non mi nascondo dietro nomignoli e non ho bisogno di difensori .

Io i necessari chiarimenti su FV li ho abbondantemente postati , finita li…ah già , forse mi sono dimenticato che il soggetto prima ha sputato le sue sentenze (senza avere sottomano tutte le informazioni) e poi se ne andato con qualcun altro in Norvegia e tornando si è forse dimenticato di aggiornarsi!!

Per me l’affare era ed è chiuso, per qualcun altro a quanto pare no e ha continuato a punzecchiare.

Boh, ades basta , ognuno per la sua strada.

Ciao.