Differenza tra bollettini valanghe

Posted as guest by sTefaNo:

consultando i bollettini valanghe mi chiedevo come mai ci sono differenze così marcate ad esempio tra quello svizzero (attualmente preicolo 2 su tutta la svizzera, con particolare attenzione sui pendii da ovest a nord fino ad est al di sopra dei 2800, dove il pericolo diventa marcato) e, ad esempio quello piemontese, dove il pericolo è 4 per pericolo di valanghe anche di grandi dimensioni al di sopra dei 2500 anche con debole sovraccarico.

insomma se parte delle differenze è dovuta alle diverse temperature tra i due versanti nord e sud alpino, o ai venti o quant’altro, però da 2 a 4, se pensiamo per esempio alle zone di confine come sempione o ossola!!!

Posted as guest by massimo:

Non è che forse -finalmente- negli utlimi giorni nel Nord Ovest dell’Italia ha nevicato e anche abbastanza copiosamente mentre nel resto delle Alpi le precipatazioni sono state più contenute '?

Qui da me in lombardia sulle prealpi hanno riferito di oltre mezzo metro nello scorso we a 1800 m (cima del Resegone) e di un metro a 2500m (cima del Grignone).

Posted as guest by cristina:

Fare il confronto con i bollettini delle zone limitrofe è senza dubbio utile, ma in certi casi può essere fuorviante. Ed è il caso indicato da Stefano: se tu avessi seguito l’andamento delle precipitazione e dei bollettini, e non solo guardandol’evolversi dei gradi ma leggendo anche il testo sulle condizioni di innevamento e la descrizione dello stato del manto nevoso, avresti colto il perchè della differenza, cosa che ha colto e ben ti ha risposto, massimo.
Per interpretare bene i gradi del bollettino bisognerebbe anche prendersi un po’ di tempo per leggere bene le descrizioni della scala in merito alla tipologia dell’attività valanghiva che il grado numerico cerca di sintetizzare.
In effetti la scorsa settimana il nord piemonte è stato interessato da due eventi di precipitazione, separati da un giorno e mezzo di bel tempo; in tutto sono caduti da 70 a 80 cm di neve su cui si è impostato un bel vento forte teso da nord-nordovest, quindi con accumuli su zone preferenziali sottovento che andavano a sovraccaricare della neve recente poco legata e poggiante su croste. Che dici: forse 4 era esagerato? oppure significava che si doveva fare molta attenzione perchè la situazione era un po’ tesa?
Purtroppo il grado di pericolo deve sintetizzare e descrivere delle situazioni tra di loro magari molto diverse e la scala contiene solo 5 possibilità, di cui una molto ottimistica, con quasi assenza di pericolo, l’altra all’opposto descrive valanghe e situazioni catastrofiche, quindi alla fine ai previsori restano 3 gradi su cui giocarsi l’identificazione dl pericolo: può quindi capitare che in base anche alla sensibilità e/ o esperienza del previsore situazioni analoghe vengano rappresentate con gradi diversi, ma dettagliate in modo analogo e più che paragonabile nel testo del bolettino.
In Svizzera con un flusso da sudovest non nevica e in più il vento forte da nord non ha generato là accumuli, oppure ha indurito i vecchi, quindi il 2 era corretto.

Posted as guest by Ai@ce:

Ciao Cristina,
ma tu scrivi anche su Nimbus per le alpi occidentali?
ciao,
Ai@ce

PS
concordo pienamente sull’analisi anche se non escludo una tendenza al pessimismo per i relatori dei nbollettini nazionali, soprattutto è una tendenza provata che il numero di giorni con pericolo 3 sia aumentato del 15% negli ultimi 10 anni… e non certo per i cambiamenti climatici (ma sono aumentati i carichi di responsabilità per i sindaci).

Posted as guest by sTefaNo:

è una percezione che ho avuto anche io dato che non è la prima volta che noto una differenza vistosa tra svizzera e italia
fate caso anche alle differenze che spesso si trovano anche tra valle d’aosta e piemonte (pensate alla differenza di valutazione in zone tra alagna e gressoney, oppure tra ceresole reale e la valsavaranche)

a questo punto provocatoriamente non sarebbe più utile per gli skialpinisti - e non solo - un bollettino diviso per regioni alpine (alpi graie, pennine lepintine ecc ecc), anche se mi rendo conto che non risulterebbe facilmente realizzabile

grazie e ciao

Posted as guest by massimo:

Di fatto il servizio valanghe di Davos/Svizzera emette un bollettino per macroregioni e/o per settori e a volte per il lettore poco attento o alle prime armi vi possono essere delle incongruenze o un eccesso di dettaglio ma non è così.

Con un pò di esperienza e seguendo per bene le previsioni meteo ci si rende conto come una perturbazione sulla medesima regione possa avere effetti diametralmente opposti. Qui in Lombardia succede spesso che un fronte depositi anche un metro di neve sulle prealpi, molta di meno sul versante retico di confine con l’Engadina (e in Engadina zero) e poco o nulla nella alta Valtellina (Bormio e zone limitrofe per intenderci): eppure tra le Prealpi e le Retiche in linea d’aria vi sono pochissimi km.

SEnza entrare nei dettagli sul perchè di tale fenomeno, ritengo che con un pò di esperienza, con la consultazione di bollettini meteo seri e ben emessi (quello svizzero in primis poi alcuni italiani tipo Meteolive) e con l’ovvio ricorso comunqueai bollettini valanghe ci si possa ragionevolmente farsi una buona ide asulle condizioni generali e locali.

In conclusione:in Italia esistono di già i bolelttini regionali e ,se ben fatti, riescono a dare un indicazioni di massima anche sulle diversità locali: per il resto conta molto l’esperienza.

Ciao.

Posted as guest by cristina:

Preferirei rimanere Cristina, una persona che adora la neve e ama la montagna, senza entrare nello specifico di cosa mi occupo e dove lavoro.

E quindi per passione prima di tutto ho seguito corsi di nivologia e letto parecchio su bollettini e quant’altro,

perchè sono convinta che per fare esperienza in ambienti dove la Natura è l’unica vera esperta, ( Montagna o Mare che sia), sia fondamentale farsi una buona cultura, leggendo con modestia, sebbur non escludendo la capacità di criticare, quanto altre persone sanno e trasmettono.

Comunque posso dirti che se scrivessi per Nimbus non avrei le competenze per dare la risposta precedente.

Non sono i previsori ad essere pessimisti, è il tempo che è diventato monotono, e la nuova scala di pericolo in utilizzo da 10 anni circa ( prima prevedeva 8 gradi) non è così perfetta e quindi purtroppo il grado 3 viene usato sovente.

Sono comunque d’accordo con te che in alcune situazioni amministrative sia un po’ abusato il grado 3.
( mai 1 , mai 4, salvo condizioni impossibili da descrivere diversamente)

etc.etc.etc…

[%sig%]

Posted as guest by cristina:

Bello…
sarebbe bello, più facile e più utile
avere un centro studi slegato dall’ente pubblico che si occupa di studiare la neve e le valanghe e fare i bollettini sdradicato dalla Regione ma centrato su aree meteonivologicamente simili.

…se riesci a proporlo, istiturlo e trovare gli stipendi per una 4 persone per ufficio per area ( 4 aree per le Alpi Occidentali), 25-30 rilevatori per area ( 120 per le Alpi Occidentali)
non ti dimenticare che da giugno a dicembre non avrebbero nulla da fare.

dimmelo: faccio parte volentieri del team e conosco altra gente che verrebbe

sarebbe una …bellezza…

[%sig%]

Posted as guest by Ai@ce:

SVI o AINEVA?
io sto valutando di farne qualcuno specifico tipo operatore distacco valanghe, lo SVI ha smesso da alcuni anni di fare i corsi INV, invece AINEVA mi sembra molto attiva, per restare in panorama italiano.
tu hai opinioni in merito? hai anche esperienza dei corsi ANENA? purtroppo non conosco il tedesco abbastanza da seguire un corso, altrimenti forse quelli SLF di DAVOS sono i piu’ quotati…

ciao,

Ai@ce

Posted as guest by Ai@ce:

ma quale divisiione delle alpi? graie pennine lepontine etc è quella delle nostre scuole elementari, ce ne sono di molto piu’ sofisticate (in parte coincidenti) che potrebbero essere utili, tanto per fare un esempio guarda l’ottimo lavoro di Marazzi con SOIUSA (Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino).
per quanto riguarda questo sito poi sarebbe interessante unitre bollettini e condizioni delle gite…

ciao,

Ai@ce

PS
e i dibattiti sulla suddivisione delle zone di skirando, sul queyras ci si scanna ancora adesso dopo 3 anni…

Posted as guest by massimo:

Non è assolutamente mia intenzione arrivare a tanto, poi in Italia dove, tanto per fare un esempio, per ogni regione esistono i tg regionali (quanti sono 20/22 , boh !!) della cui utilità per non parlare della economicità nutro seri dubbi.

Non scordiamoci che noi pratichiamo uno sport, un hobby e quindi sarebbe anche presuntuoso pretendere troppo in questo campo. Svizzera e Austria hanno altri problemi: nelle alpi ci vivono e loro usano le previsioni meteo e valanghe sia per prevenire, programmare e intervenire che per preservare chi fa uno sport ma - soprattutto- per salvaguardare la vita di tutti i giorni, leggasi strade, case, comprensori sciistici, ecc… In poche parole il tutto è anche finalizzato e ben gestito perchè esiste anche un interesse economico cospicuo , cosa che da noi non è ancora percepita.

In Italia vuoi per minori problemi (le valli ,i paesi e le infrastrutture potenzialmente interessate non raggiungono i numeri d’oltralpe) vuoi per pressapochismo tutto ciò non avviene.

Ora il meteo va molto di moda e devo dire che negli ultimi anni in italia-rispetto alle patetiche previsioni di alcuni anni fa- abbiamo fatto notevoli porgressi anche se a mio avviso ancora non sufficienti;
I media poi ci mettono del loro nel bene e nel male. Rendiamoci conto che appena arriva una spruzzata di neve si fa dell’allarmismo gratuito dove la frase tipica è: « allarme valanghe sui passi dolomitici !!!. » ma dove?, ma se in Dolomiti di fatto nevica pochissimo e se il pericolo è dato dal fatto che , ad esempio, il passo Gardena taglia di metà i paretoni del Mesules per cui è ovvio che dopo un pò di neve vi siano alcuni problemi , si tratta di un fatto normale che si risolve in pochissimo tempo (semplicemnte la neve in eccesso si scarica in poche ore e tutto torna come prima).

Ciao…

Posted as guest by cristina:

svi o aineva?

o anena o davos , o quello che vuoi, basta che sia tenuto da preofessionisti
so che alcuni CAI e relativi istruttori tengono buoni corsi,
alcune guide alpine fanno dei buoni corsi si scialpinismo

l’importante èconfrontarsi e informarsi.

Se sei convinto di aineva fai il corso base

ciao

[%sig%]