Posted as guest by Stefano:
Chiedo scusa in anticipo se sarò un po’ troppo lungo. Ho ripreso alcune frasi dette, con miei commenti (non so come utilizzare il “quote” e quindi ho usato le virgolette per riportare le frasi sopra).
“Non c’entro molto nel dibattito ma porto una mia impressione sul bollettino valdostano (dove ho vissuto nel passato qualche anno): sovente si stabilizza su livello 3 per lunghi periodi mentre nella realtà si percepisce una grande differenza di situazioni…per spiegarmi meglio ho avuto la sensazione di un bollettino fatto piu’ per burocrazia che per utilizzo quotidiano-pratico…aggiungo ancora quello di chamonix cambia 3 volte e Vda rimane stabiletutto dipende dalle risorse disponibili.”
Può darsi che le persone che facevano il bollettino non avevano a disposizione una rete di rilevazione sufficiente e pertanto era alquanto improbabile riuscire a definire la situazione nivologica. Ho visto anch’io che quello di Chamonix cambia, a volte “freneticamente”, tanto che passa dal 4 al 2 da un giorno all’altro. Spesso sento che gli scialpinisti guardano solo il bollettino del venerdì, perché tanto il resto della settimana si lavora in ufficio e pertanto non serve a nulla; se non si ha la fortuna di vivere già in loco, diventa difficile seguire l’evoluzione.
“è confermato dalle statistiche che il numero di giorni nell’anno con pericolo 3 è aumentato negli ultimi anni. Questo è dovuto, a mio parere, non per un effettivo aumento del numero di giorni rischiosi quanto per una pressione da parte delle amministrazioni locali a mantenere un livello di allerta. Ovviamente senza pensare che un atteggiamento del genere è controproducente.”
Non saprei dire se il pericolo 3 sia aumentato negli ultimi anni, ma ti posso assicurare che l’amministrazione regionale della Valle d’Aosta non mette alcun tipo di pressione, men che meno a causa degli scialpinisti (per questa categoria non si parla di livelli di allerta).
“Per tornare all’argomento giudiziario. Il rischio 3 per un non addetto ai lavori, ad esempio un giudice, che legge il bollettino, è una situazione di potenziale pericolo, quindi se un cliente viene travolto vuol dire che c’è stata negligenza. Poi vagli a spiegare che se fai certe gite con pericolo 3 è molto più sicuro che farne altre con pericolo 2. In questo senso un bollettino 3 “para il culo” all’amministrazione: se sul suo territorio viene travolta una persona un amministratore potrà sempre dire che il pericolo era alto e che non era nei suoi compiti difenderne l’incolumità…”
E’ evidente che col pericolo 3 ci sia una situazione di potenziale pericolo maggiore che col 2, ma non capisco questo discorso di pararsi il culo dell’amministrazione. Il grado di pericolo valanghe è la sintesi dei dati raccolti e pertanto trova già una sua giustificazione negli stessi. Il giudice, in caso di controversia, acquisisce il bollettino come uno dei tanti atti che compongono il quadro generale, ma – che io sappia – non ha mai chiesto di rendere conto all’amministrazione del perché sia stato messo un certo grado.
“Il bollettino, e lo dico da avvocato - seppure civilista - , diventa determinante per valutare in ipotesi di incidente la responsabilità dell’accompagnatore che viene regolata in base all’art. 2043 del codice civile che recita “chiunque per colpa, imprudenza, inosseravnza di leggi o regolamenti cagiona ad altri un danno ingiusto è obbligato a risarcirlo”. Da tael norma discende la responsabilità extracontrattuale, ma i criteri che la sostanziano sono gli stessi alla base della responsabilità penale…!
Ora se il bollettino segna pericolo tre e ci si muove lo stesso, non vedo quale giudice potrebbe ritenere esente da responsabilità chi ha cagionato una slavina o chi ha accompagnato, essendo più esperto, uno scialpinista finito sotto una valanga. Con un tal bollettino l’imprudenza è presunta. E a smontare tale pesante presunzione non penso riuscirebbero nemmeno la Rega, il capitano Cresta e Rehinold Messner messi insieme.”
Come ho scritto sopra, a mio parere il bollettino è solo uno dei tanti elementi necessari per capire il contesto, ma non è L’ELEMENTO DETERMINANTE. Altrimenti, se il bollettino segnala un pericolo 1, ovvero debole (e non inesistente) il giudice dovrebbe procedere come per il 3, concedendo qualche attenuante; non mi sembra che il discorso fili! Quanto alla responsabilità, soprattutto se è presente un gruppo numeroso o più gruppi, la vedo dura decidere chi è che ha fatto partire il lastrone! A mio parere non è questione di imprudenza; nella società italiana attuale si cerca sempre di trovare un colpevole per qualsiasi incidente, senza pensare che, per quanto ci si sforzi, il rischio zero non esiste, mentre esiste comunque la fatalità. Checché se ne pensi, è ancora la natura che comanda. E’ ovvio che con questo non voglio assolvere chi causa distacchi di valanghe in toto, ma neanche condannarli per principio, come si vuole fare. Poi è ovvio che esiste un discorso legato alla responsabilità, tra l’altro ben trattato nel manuale del CAI di Vincenzo Torti, ma questa non è matematicamente legata al grado di pericolo; tuttalpiù il giudice chiederà spiegazioni sulla condotta tenuta, anche in relazione al grado di pericolo segnalato dal bollettino.
“Purtroppo il problema ormai sta da un’altra parte, come dice Giovanni, si da sempre meno peso ai bollettini regionali italiani: vanno bene per la quantità della neve e l’isoterma (che non misurano loro ma il pallone sonda dell’aeronautica) il resto è da prendere con le pinze. Per fortuna hanno diviso la Valle d’Aosta in 3 zone ma il bollettino Lombardia è molto carente (ed io, sostanzialmente come gio’, non lo guardo più). Mancano rilevatori o c’è poca professionalità? non so ma il fatto è che spesso sono sballati, o troppo generici, non utili per decidere una gita diversa dalla pointe de la Pierre o dal Monte Guglielmo.”
Il dato dell’isoterma, in VdA, viene segnalato dall’ufficio meteo e preso papale papale per il bollettino valanghe (non so in base a quale pallone sonda sia preso; presumo dai due più vicini: quello di Cuneo e quello Svizzero nel Vallese).
In che senso “è da prendere con le pinze”?
Hai per caso un esempio di bollettino VdA sballato?
“oppure la validazione del bollettino sulla base dei dati inseriti nel campo valanghe di skirando. (ho scritto validazione e non redazione!).”
Questa mi sembra una cosa interessante, che purtroppo non conosco granché. Sai come funziona?
Ciao
Stefano