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Ciao Tommaso,
mi fa sempre molto piacere vedere che anche fra i più giovani c’è ancora qualcuno che trova soddisfazione nella bellezza e nelle situazioni quasi “romantiche” che lo sci alpinismo è in grado di offrire e far vivere a chi è capace di osservarle.
Non solo numeri, gradi, tempi senz’altro importanti per chi si accinge a scrivere una relazione, ma che da soli non sono in grado di mettere in evidenza in modo completo tutto ciò che si può vivere e le emozioni che si possono provare nel praticare questa attività.
Comprendo il piacere di condividere con tuo padre la passione per lo sci alpinismo, perché io come padre a senso inverso provo le stesse emozioni quando vado in giro con le mie figlie.
Sono anche contento che “resisti” nel pubblicare relazioni su C2C offrendo sempre spunti interessanti agli utenti, cosa che moltissimi sci alpinisti del settore Italiano non fanno più a dimostrazione forse che per loro era solo una “vetrina” senza finalità di servizio.
Ovviamente spesso mi sono domandato se queste relazioni, che vengono pubblicate su siti come C2C, possono considerarsi complessivamente positive o negative, di sicuro rischiano di bruciare anche le ultime affascinanti e solitarie oasi per chi cerca una dimensione diversa dello sci alpinismo, ma una risposta univoca a questo dubbio non è facile da trovare.
Ti auguro un buon proseguimento di stagione
Edoardo
Ciao Edoardo,
grazie per le belle parole. Mi fa davvero piacere riceverle da te.
Come dici tu, c’è una profonda dimensione emozionale in questo sport che non si può ridurre né ai numeri (dislivelli, tempi, difficoltà) né soltanto all’estasi (che estasi!) della neve polverosa.
Studiare ogni settimana e, poi, di stagione in stagione, i luoghi dove fare una gita è prima di tutto un modo per guardare con attenzione il mondo. Un esercizio non esente da momenti di frustrazione, quante volte mi capita di sbagliare una gita! ma che permette di instaurare una relazione profonda con i territori alpini.
Mi viene quasi da dire, poi, che fare scialpinismo è un pensare scivolando, per come la mente corre in tante direzioni cercando segnali dai pendii, immaginando nuove curve e nuove gite sulle montagne intorno e raccogliendo la concentrazione nei momenti più delicati.
Nei report che amo leggere, e che ambisco a scrivere, emerge questo carattere di attività che assorbe completamente che è per me lo scialpinismo nelle Alpi.
Scrivere report su questo portale lontano dai meccanismi social (nei quali anche io mi sento assorbito) e in un sistema che ordina e archivia in modo magnifico le informazioni, rendendole fruibili anche a decenni di distanza è, secondo me, un gesto di generosità che conserva lo slancio utopistico che la rete internet aveva ai suoi albori. Oggi il numero degli scialpinisti è cresciuto enormemente, ma paradossalmente sempre meno persone si prendono la briga di compilare report dettagliati, dando in pasto esperienze ed informazioni agli algoritmi e alla confusione dei social network, che rende tutto introvabile dopo pochi giorni.
Ho consultato centinaia di report e itinerari su C2C che utenti generosi ed esperti hanno compilato in decenni di esperienza. Al posto di scrivere una guida, o tenersi le nozioni per sé o per una ristretta cerchia di amici, le hanno rese disponibili a tutti gratuitamente. Indubbiamente tutto questo sapere, non solo freddi numeri ed indicazioni, ma anche riflessioni e considerazioni sulla montagna, sulla cultura alpina e sul modo di intendere lo sci, mi hanno arricchito e aiutato a crescere come appassionato e praticante.
Per me è perciò il minimo che possa fare provare a dare « qualcosa indietro » e condividere qui quel poco che ho imparato negli anni. Capisco che nel tuo caso, il saldo tra ciò che hai dato e ciò che hai ricevuto, è ben diverso!
Sono convinto, o speranzoso, che la curiosità e l’impegno nel pensare gite fuori dai circuiti più scontati pagheranno sempre i loro « dividendi ». Certo, gli spazi non sono infiniti e certe relazioni hanno degli effetti immediati sull’affollamento delle gite, ma capire con che logica muoversi ogni settimana è ancora un’abilità fortunatamente non così comune. E nonostante, oggi, si trovino relazioni dettagliate di migliaia di itinerari, è ancora possibile tracciare splendide montagne.
Ti ringrazio ancora e ti auguro anch’io un buon proseguimento di stagione,
Tommaso